Quando si insedierà come governatore dello Stato di New York, il prossimo gennaio, il democratico Andrew Cuomo avrà davanti la responsabilità di mantenere una promessa: limitare le tasse locali sulle proprietà. Una missione difficile, sulla quale hanno fallito i suoi predecessori.
Le tasse dello Stato di New York sono tra le più alte di tutti gli Stati Uniti e molti abitanti ammettono che di fatto lo Stato è diventato inaccessibile. Il progetto di Cuomo è quello di mettere un limite ai dollari che annualmente si dividono i distretti scolastici o municipali e che derivano dalle tasse locali. Come? Limitando l’aumento delle imposte al 2% oppure seguendo il tasso dell’inflazione, che sarebbe comunque di meno di quanto è ora, dice Cuomo. Tradizionalmente sono le scuole a ricevere la fetta più consistente da queste tasse.
Chi si oppone ai nuovi limiti spiega che forzerebbero le scuole a fare tagli che si preannunciano tra i più pesanti degli ultimi due decenni. Non solo: il provvedimento non farebbe che aumentare le differenze tra le scuole dei distretti più poveri e quelle dei distretti più ricchi, dove i gli abitanti sarebbero più propensi a colmare eventuali lacune. E la proposta sarà argomento di confronto tra Repubblicani e Democratici.