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No al vaccino di Stato, sì alla gravidanza di Stato. Il corpo libero della destra

No al vaccino, sì alla gravidanza. No all’intromissione dello Stato nelle scelte sanitarie dell’individuo ma sì, eccome, all’intromissione di quello stesso Stato quando la scelta è quella che riguarda se portare o meno avanti una gravidanza. E’ la nuova destra del corpo libero, libero di poter scegliere senza tener conto di nulla se non di sé stessi quando si tratta di vaccino, e libero invece di cambiare posizione di 180 gradi quando si tratta del corpo delle donne. Succede in Texas, ma non solo.

No al vaccino di Stato, sì alla gravidanza di Stato

Ad Austin, non particolarmente pittoresca capitale del Texas, sta prendendo, anzi ha preso corpo quella che è la visione di un nuovo tipo di destra, libertario e liberticida allo stesso tempo. Una destra per alcuni verso in contrasto rispetto a sé stessa e al suo passato. Lì, il governatore repubblicano Greg Abbott ha nel giro di poche settimane dato dignità legale a due suoi cavalli di battaglia, suoi e di questa nuova destra che non è solo americana: no al vaccino e no all’aborto.

Due no che contengono però una contrapposizione insanabile e, per alcuni versi, incomprensibile. Il no al vaccino è il risultato di un’ipertrofia del concetto di libertà. No al vaccino perché nessuno può impormi cosa fare del mio corpo. ‘My body, my choice’, il mio corpo, la mia scelta. Una scelta che in questo caso è più atto d’egoismo che di libertà, ma una scelta al cui fianco si pone lo Stato del Texas con l’ordine esecutivo che proibisce l’imposizione del green pass o di qualsiasi obbligo vaccinale perché la scelta deve essere del singolo cittadino e di nessun altro e tantomeno dello Stato.

Ma quando si tratta di gravidanza…

All’opposto il cittadino, anzi la cittadina, nello stesso grande Stato del Texas non merita di avere la stessa titolarità di scelta quando si tratta di gravidanza. L’amministrazione Abbot ha infatti stabilito che l’aborto in Texas è possibile sino alla sesta settimana. Antipatica e ipocrita formula per renderlo di fatto proibito visto che, alla sesta settimana, molte donne ancora non sanno di essere incinte e, quand’anche lo sapessero, non avrebbero avuto modo di sottoporsi ad esami prenatali e men che meno avrebbero avuto il tempo per ricorrere all’interruzione di gravidanza. In questo caso il ‘My body, my choice’, evidentemente, non vale.

Questo complesso rapporto con la libertà si sta manifestando anche in Italia, dentro e fuori i partiti, Lega e FdI su tutti. Così, una destra che non è mai stata liberale si scopre invece libertaria sui vaccini oltre ogni ragionevole dubbio. Con l’agitazione contro il certificato vaccinale che sembra l’opposto di quel “legge e ordine” tanto caro alla destra.

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Alessandro Avico