L’Iran ha prodotto ”piu’ di 17 chilogrammi” di uranio arricchito al 20% da quando ha avviato questa attivita’, nel febbraio scorso. Lo ha detto oggi all’agenzia Isna il capo dell’Organizzazione iraniana per l’energia atomica, Ali Akbar Salehi, aggiungendo che i tecnici della Repubblica islamica hanno la capacita’ di continuare a produrne ”cinque chilogrammi al mese”.
L’ultima stima dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), risalente all’inizio di aprile, fissava a 5,7 chilogrammi la quantita’ di uranio arricchita dall’Iran al 20%. Salehi ha detto che la quantita’ di uranio arricchito prodotta dipendera’ dalle necessita’ di alimentazione di un reattore con finalita’ mediche a Teheran. Recentemente lo stesso Salehi aveva previsto che l’Iran sara’ in grado ”entro il settembre del 2011” di produrre da solo le barre di combustibile necessarie per fare funzionare il reattore. Ma la comunita’ internazionale teme che le attivita’ di arricchimento dell’uranio possano consentire all’Iran di produrre in futuro ordigni atomici. Per questo, nell’ottobre del 2009, il cosiddetto ‘Gruppo di Vienna’, cioe’ Usa, Russia e Francia, d’accordo con l’Aiea aveva proposto di fornire esso stesso a Teheran il combustibile necessario per il suo reattore, in cambio della consegna da parte dell’Iran di 1.200 chilogrammi del suo uranio gia’ arricchito al 3,5%.
Dopo avere tergiversato per mesi, in maggio l’Iran ha firmato con il Brasile e la Turchia una dichiarazione in cui si impegnava ad eseguire lo scambio, ma affermando che avrebbe continuato anche l’arricchimento al 20%. Il 9 giugno il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato nuove sanzioni contro la Repubblica islamica. Cio’ non significa, ha affermato oggi Celso Amorim, ministro degli Esteri del Brasile – Paese che ha votato contro le sanzioni – che il negoziato debba considerarsi interrotto. Amorim ha anzi invitato l’Iran a mostrare un chiaro segnale in direzione di una ripresa del dialogo. Da parte sua, pero’, la Guida suprema iraniana, ayatollah Ali Khamenei, ha affermato che le ”potenze arroganti” si oppongono al programma nucleare iraniano perche’ temono la Repubblica islamica come ”simbolo dei movimenti islamici” del mondo. E che quindi la risoluzione adottata e’ ”un segno della loro debolezza”.