Russia e Bielorussia sarebbero i paesi da tenere più sotto controllo. Così Oettinger vuole un “coordinamento europeo” allargato anche ai “paesi limitrofi”. Jan Haverkamp, esperto nucleare, spiega che ci sono 5 gruppi di reattori.
Come riferisce il Fatto quotifiano: “Il primo gruppo (VVER 440) è presente in 12 centrali sparse tra Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria, ed è contraddistinto da scarse difese nei confronti degli agenti esterni. Poi ci sono i reattori CANDU (2 funzionanti e 2 in progettazione in Romania), a tecnologia canadese e molto pericolosi in caso di arresto improvviso, tanto che nel Regno Unito sono vietati. Poi ci sono i Gass Cooled Reactors (GCR), di vecchia generazione e presenti in misura massiccia proprio in Gran Bretagna. Non possono essere convertiti e in Francia appartengono ormai al passato. Quelli del quarto gruppo usano la stessa tecnologia dei 7 chiusi in Germania nei giorni scorsi, vecchi di oltre 30 anni e presenti ancora in Spagna e Francia. Infine c’è il reattore Tamelin, esemplare unico in Repubblica Ceca contro il quale Greenpeace ha a lungo battagliato per una serie di “difetti tecnici letali in caso d’incidente””.