Il nudismo torna in voga sulle spiagge europee, dopo il glorioso periodo degli anni Sessanta e Settanta. I dati parlano chiaro, il numero di naturisti è in continua, costante ascesa e si attesta, oggi, secondo i dati della Fenait (Federazione naturista italiana), sui 20 milioni circa di persone. Le strutture dedicate sono più o meno 600, tra villaggi e campeggi, e le spiagge quasi non si contano (oltre 200 nella sola Spagna).
In Italia gli iscritti alle organizzazioni naturiste sono quasi 6000, ai quali ci sono da aggiungere i soci delle organizzazioni straniere. Ma la maggior parte dei nostri concittadini non amano apparire tanto è vero che la maggior parte dei naturisti, ce ne sono tra 200.000 e i 500.000, preferiscono in iscriversi. Nei soli Stati Uniti (l’unico mercato del quale esistono rilevazioni certe) l’industria del naturismo ha infatti incrementato il proprio fatturato annuo da 150 a 400 milioni di dollari in 10 anni e le stime per il futuro sono decisamente rosee.
Tanto che il governo francese ha subito “fiutato l’affare”: il nuovo Ente nazionale del turismo, l’Atout France (lanciato lo scorso anno da Herve Novelli, segretario di Stato di Nicolas Sarkozy), vuole svecchiare l’immagine del naturismo, presentandolo come uno dei modi migliori di andare in vacanza, rispettando l’ambiente. La Francia è la prima destinazione per i naturisti di tutto il mondo, con una media di 1,5 – 2 milioni di seguaci.
E sarà proprio l’Italia ad ospitare, quest’anno e per la prima volta, il XXXII Congresso mondiale del naturismo. L’evento, che avrà luogo dall’8 al 12 settembre prossimi, si svolgerà nel villaggio naturista di Pizzo Greco, a Isola di Capo Rizzuto, nella Calabria jonica crotonese. Sono attesi i rappresentanti di trenta federazioni nazionali dell’International naturist federation (Inf), che raduna cultori del naturismo da tutto il mondo.
L’obiettivo è aggiornare le strategie comuni, presentare le novità relative all’offerta di servizi dedicati e rinnovare il comitato centrale. Si discuterà di “Naturismo etico e naturismo commerciale”. In particolare, verrà messa a confronto la vita naturista nei club con il naturismo nei centri vacanze. Il nostro paese rimane uno dei posti prediletti per i naturisti di tutto il mondo, ma anche il meno attrezzato.
La pratica del naturismo non è espressamente vietata dalla legge, ma mancano norme che la disciplinino. Nel 2000, le sentenze n. 1765 e n. 3557 della Corte di Cassazione lo hanno di fatto reso legittimo nei luoghi in cui è “consuetudine”. Le spiagge ufficialmente destinate al naturismo sono, però, solo due: quella di Capocotta, creata alcuni anni or sono dal Comune di Roma con una delibera approvata all’unanimità ; e quella successivamente realizzata dal Comune di Ravenna in località Lido di Dante. Poi ci sono alcuni campeggi e villaggi tra Toscana, Liguria, Romagna e Sardegna. Ma sempre di dimensioni molto ridotte.
Per il momento, ci si può consolare con i paradisi all-naked in giro per il mondo. Il celebre sito per viaggiatori Tripadvisor ha stilato la top ten delle destinazioni naturiste 2010, che ogni appassionato “amante della natura” non può assolutamente perdere. Dalla più celebre – la località francese di Cap d’Agde (una vera e propria cittadella naturista) – alla suggestiva isola pedonale di Sylt, nel nord della Germania. Santorini, Maiorca, Mykonos, la croata Rovigno e tutte le altre.
