Il presidente americabo Barack Obama, dopo 19 mesi di massacrante campagna elettorale ed un mese e mezzo di permanenza alla Casa Bianca nel bel mezzo di una rovinosa crisi economica e finanziaria, comincia a mettere qualche capello grigio. E’ successo a tutti i suoi predecessori e sta succendo anche a lui: non c’è voluto molto.
Washington è tutta un brusio di voce sui cspelli del presidente. Non si parla d’altro nei salotti, sui giornali, sui siti internet di ogni tipo.
E poi, proprio in questi giorni, manco a farlo apposta, si parlava già sui siti che grigio è bello, guardate Richard Gere.
In realtà non c’è molto da sorprendersi per chi fa quello che è stato definito ”il lavoro piu’ difficile del mondo”. Prendete Bill Clinton, per esempio. Quando andò alla Casa Bianca aveva ancora metà della sua fluente chioma castana. Due anni dopo era diventato bianco come la neve.
Quanto a George Bush, è passato da capelli sale e pepe a capelli solo sale in un batter d’occhio.
Certo, il grigio dei capelli di Obama, 47 anni, (si vede e non si vede a seconda della luce e di quando va dal barbiere) è un po’ prematuro, specialmente per un uomo come lui, che proietta sempre un’immagine di calma e self-control assoluti. Ma per l’ex-senatore dell’Illinois lo stress e’ stato enorme e lo è ancor piu’ adesso che deve cercare di evitare il meltdown dell’economia americana.
Obama ha lo stesso barbiere da anni, Zariff, il quale si adombra quando bloggers, giornalisti o semplici curiosi gli fanno domande imbarazzanti. C’è chi gli chiede se il presidente si dà un tocco di grigio per sembrare più autorevole, e c’è chi gli chiede se si tinga i capelli di scuro per sembrare piu’ giovane. Ma Zariff è categorico: ”I suoi capelli sono naturali e non si sognerebbe mai di tingerli”, ha detto.
Come che sia, le previsioni sul celere aumento del grigio tra i capelli di Obama sembrano avere la meglio, specialmente con l’aria che tira. Del resto, uno che se ne intende, Michael Roizen, fondatore di RealAge, un sito web salutista, non ha dubbi: ”I presidenti americani invecchiano di due anni per ogni anno che passano alla Casa Bianca”.
Ma in fin dei conti, una spruzzata di sale sui capelli non è quanto di peggio possa accadere ai chief executives Usa. Molti, come Theodore Roosevelt, Woodrow Wilson, Franklin Delano Roosevelt, oltre ad imbiancarsi si sono ammalati di ipertensione. E Bill Clinton si è sottoposto ad un intervento chirurgico al cuore poco dopo aver lasciato la Casa Bianca. Il potere logora, nonostante quanto ne pensa Giulio Andreotti.
LG