Olocausto: online le proprietà confiscate alle vittime

ROMA – Saranno restituiti i beni confiscati alle vittime dell’Olocausto. Lunedì scorso, nel giorno in cui in Israele si celebrava la giornata della Shoah, è stato lanciato il “Project Heart”, il primo archivio online che raccoglie l’elenco di oltre mezzo milione di proprietà confiscate agli ebrei o vendute forzatamente. Lo scopo finale del progetto è fare in modo che gli ex proprietari o i loro eredi possano ottenere la restituzione dei beni sottratti con la forza durante il periodo nazista.

Il progetto, finanziato dal governo israeliano e annunciato durante una conferenza stampa tenutasi domenica scorsa a Gerusalemme, è stato ideato dalla “Jewish Agency for Israel”, un’agenzia semigovernativa israeliana che ha appena inaugurato due nuove sedi a Bruxelles e a Milwaukee.

L’iniziativa sarà promossa nei prossimi mesi attraverso una campagna pubblicitaria mondiale. Per compilare la lista, gli ideatori hanno spulciato centinaia di archivi europei: il database contiene beni immobili e terreni, oggetti preziosi come opere d’arte e gioielli e anche beni immateriali come azioni, obbligazioni e libretti di risparmio. Molte delle proprietà presenti nell’archivio sono elencate con i nomi dei proprietari originali.

Nel corso degli ultimi decenni diverse organizzazioni hanno cercato di ottenere la restituzione dei beni confiscati agli ebrei durante il periodo nazista. Ad esempio la “Conferenza sui reclami materiali ebraici contro la Germania” si è interessata alle proprietà sottratte dai nazisti in Austria e in Germania, mentre la “World Jewish Restitution Organization”, ideata all’indomani del crollo dell’Unione Sovietica, si è concentrato sui beni appartenuti agli ebrei negli ex paesi comunisti. Tuttavia, difficilmente singoli proprietari sono riusciti a ottenere il maltolto.

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Alessandro Avico