Quando gli hanno strappato il cuore dal petto batteva ancora. Ma neppure questo è stato sufficiente a fermare la furia omicida di due ragazzini russi di 12 e 13 anni che hanno ucciso un pensionato dopo una lite e lo hanno sezionato «per vedere come fosse fatto dentro». L’episodio è avvenuto nella città di Alexandrovsk-Sakhalinsk nell’estremo oriente del Paese.
I due adolescenti, Sergey K. e Aleksey G., sono andati a casa del pensionato, 59 anni, per bere con lui. L’uomo, infatti, era noto nella zona per essere un forte consumatore di alcolici, forse anche con un debole per i ragazzini. O forse la compagnia di quei due minorenni era, con l’alcol, l’unica cosa che riempisse la desolazione di quelle latitudini.
A un certo punto, per circostanze ancora da chiarire, tra i ragazzini e il pensionato è scoppiata una violenta lite.
Sergey e Aleksey hanno iniziato a percuotere l’uomo, completamente ubriaco, lo hanno buttato a terra, accoltellato e ferito a morte.
Poi, in preda a chissà quale furore, mentre il pensionato era ancora vivo, gli hanno aperto il torace con un’ascia e gli hanno strappato il cuore che, come poi hanno raccontato alla polizia, ancora batteva. Neppure questo è bastato ai ragazzi: prima di darsi alla fuga, infatti, gli hanno bucato un occhio e poi tranciato di netto una mano.
I ragazzini, sono stati arrestati e interrogati da un giudice del tribunale dei minori della regione. Poi, però, sono stati rilasciati perché la legge russa prevede un’età minima di 14 anni per l’incriminazione.
Sergey e Aleksey secondo gli investigatori erano già «registrati come ragazzini problematici che provengono da famiglie difficili».