DAR ES SALAAM (TANZANIA) – Hanno dato fuoco a una ventina di case e bruciato vive sette persone perché accusate di stregoneria. Succede nel 2014 in un villaggio della Tanzania al confine col Burundi. Il linciaggio è avvenuto lunedì scorso nel villaggio di Murufiti, nel dipartimento di Kasulu, a circa 1.200 km a ovest di Dar es Salaam, la capitale economica della Tanzania.
La polizia ha arrestato 23 persone ritenute responsabili dell’orrore, tra cui i capi tradizionali della tribù locale ed un guaritore. Sono tutti accusati di omicidio.
Questo il racconto raccapricciante di Josephat John, figlio di una delle vittime:
“Quando sono tornato a casa ho trovato il corpo di mia madre a 10 metri dall’ingresso e il cadavere di mio padre carbonizzato”.
La credenza nelle streghe e nella magia nera è ancora fortemente radicata in gran parte della Tanzania. Secondo un gruppo locale per i diritti umani, il Legal and Human Rights Centre (Lhrc), sono circa 500 le presunte “streghe” linciate ogni anno, 3mila tra il 2005 e il 2011. Per la maggior parte sono donne anziane, ma anche albini, uccisi e smembrati.