CITTA’ DEL VATICANO – Il patriarca di Mosca, Kirill, avrebbe proposto alla Chiesa ortodossa autocefala ucraina (Uaoc) di unirsi alla Chiesa ortodossa russa, mantenendo lo status canonico indipendente. Lo ha detto – riferisce l’Osservatore romano – il metropolita Metodio Kudriakov, capo dell’Uaoc.
Kirill, dopo aver ricordato a Metodio gli ”infruttuosi risultati” dei negoziati con il Patriarcato ecumenico, che vanno avanti da più di dieci anni, gli avrebbe offerto lo status di cui gode la Chiesa ortodossa russa all’estero.
L’Uaoc, in pratica, manterrebbe l’autocefalia e il sistema esistente e tutte le chiese e proprietà rimarrebbero a sua disposizione. ”L’unica condizione – ha spiegato il responsabile della Chiesa ortodossa autocefala ucraina – sarebbe quella di dover partecipare ai consigli presieduti dal metropolita Vladimiro Sabodan, capo della Chiesa ortodossa russa-Patriarcato di Mosca.
La Chiesa ortodossa russa all’estero, o Chiesa ortodossa russa fuori dalla Russia (Rocor), è formata da più di quattrocento tra parrocchie, monasteri e conventi sparsi per il mondo, in particolare negli Stati Uniti e in Canada, Australia, Nuova Zelanda, Germania e Sud America.
Vi appartengono circa 400.000 fedeli. Il 17 maggio 2007 la Rocor, a patto di mantenere la sua autonomia, ha firmato l’atto di comunione con il Patriarcato di Mosca con il quale è stato ripristinato il legame canonico tra le due denominazioni. Un’operazione simile stava per essere conclusa anche con la Chiesa ortodossa negli Stati Uniti ma le polemiche che l’hanno accompagnata hanno fatto fallire la trattativa.
Il metropolita Metodio non ha detto se la Chiesa ortodossa autocefala ucraina accetterà la proposta del patriarca Kirill. Secondo alcuni osservatori, si tratterebbe di un piccolo passo in avanti sul cammino dell’unità dell’ortodossia ucraina, ma così l’Uaoc contraddirebbe la sua storia recente, caratterizzata dal rifiuto di porsi sotto l’influenza di Mosca.
In Ucraina coesistono tre differenti Chiese ortodosse, una legata al Patriarcato di Mosca, le altre due (Patriarcato di Kiev e Uaoc) autoproclamatesi autonome dopo la raggiunta indipendenza del Paese, nel 1991. Due anni fa il sinodo della Chiesa ortodossa autocefala ucraina, dopo una visita effettuata nel Paese da Kirill, ha lanciato un appello al patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, nel quale si chiedeva la sua benedizione per far entrare l’Uaoc sotto la giurisdizione del Patriarcato ecumenico, mantenendo diritti di autonomia.