ROMA – Le complicazioni legate ad un tumore ai polmoni hanno ucciso domenica a Tokyo il 67enne regista giapponese Osamu Dezaki, celebre per aver diretto cartoni animati come “Lady oscar”, “Lupin III” e “Remì”. Sebbene abbia sempre lavorato su soggetti scritti da altri, come “Jenny la tennista”, “Astro Boy” e “L’isola del tesoro”, il regista ha sempre saputo imprimere il proprio segno alle opere realizzate con le caratteristiche inquadrature ‘espressioniste’, “oblique” ed angolate dal basso, e con il tipo di storie scelte, accomunate da un certo nichilismo.
Innovatore per la regia delle “anime”, fu il primo ad usare lo split screen e i fermi immagine su disegni particolarmente curati, che amava definire come “cartoline ricordo”. Dezaki fu inoltre il primo sperimentatore dell’animazione digitale attraverso il computer, tecnica che usà per una panoramica della serie “Golgo 13”.
La sua esperienza nel mondo dei cartoni comincia subito dopo il diploma al liceo Kitazono con l’entrata nella Mushi Productions di Osamu Tezuka, dove lavorò come disegnatore e direttore di animazione per alcuni episodi di “Astro Boy”, “Kimba il leone bianco” e “Monkey”. Alla regia giungerà solo con “Rockey Joe”, trasposizione sul piccolo schermo dal manga di Takamori Asao e Chiba Tetsuya, storia di un orfano che decide di divenire campione di boxe per riscattare la propria esistenza, e che incontrò un grande favore nel pubblico divenendo un cult. Gravi incomprensioni tra Dezaki e Tezuka causarono l’interruzione della serie e l’uscita di Dezaki dalla casa produttrice, per fondare la sua Madhouse, fino a diventare uno dei più importanti registi della Tokyo Movie Shinsha.
Trasferitosi negli Usa tra gli anni ’80 e ’90 insegnò tecnica di animazione presso la Fox, per cui realizzò serie tv e pellicole quali “SF Space Adventure Cobra” e i suriraa “Golgo 13” e “Golgo 13 – Queen Bee”. Certo è che i suoi lavori più amati e conosciuti sono e resteranno “Remì”, tratto dal romanzo di Hector Malot, “Senza famiglia”, e “Lady Oscar”, di cui divenne regista a partire dal 19esimo episodio, risollevando così la serie da un calo di audience e segnando il rilancio di un cartone oggi molto amato.
