PRETORIA (SUDAFRICA) – Il processo ad Oscar Pistorius per l‘omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp inizia male per l’atleta paraolimpico. Due testimoni, vicine di casa della coppia, hanno detto di aver sentito “urla raggelanti” di una donna, seguite da quattro spari.
L’ex stella sudafricana dell’atletica, dal 3 marzo alla sbarra a Pretoria in uno dei processi più mediatici di tutti i tempi trasmesso eccezionalmente in diretta dalla tv, si è dichiarato in apertura “non colpevole”.
Le prime testimonianze sembrano, però, inchiodarlo all’accusa di aver volontariamente, forse premeditatamente assassinato la sua bella fidanzata, che lui non ha mai negato di aver ucciso, ma sostenendo sempre di averlo fatto per errore, credendo che dietro la porta chiusa del bagno in cui Reeva fu centrata da quattro colpi della sua pistola calibro 9 si celasse un ladro, introdottosi in piena notte nella sua lussuosa villa.
Una versione dei fatti, quella adottata dalla difesa, che non reggerebbe se la prima deposizione di oggi uscisse confermata dal dibattimento:
“Intorno alle 3 di notte sono stata svegliata da terrificanti grida femminili. Chiedeva aiuto. Poi ho sentito nuove grida, peggiori di quelle precedenti. Tre volte ha gridato, era terrorizzata. Ho capito che succedevano cose terribili”,
ha detto in aula la vicina Michelle Burger, con la voce che incespicava per l’emozione ma il cui volto non è stato direttamente ripreso dalla televisione.
“Fra il primo sparo e il secondo c’è stata una pausa più lunga che fra il secondo e il terzo e il quarto”, ha detto Burger, aggiungendo di aver udito ancora un grido femminile, debole, fra gli spari e di aver poi sentito grida maschili che chiedevano aiuto: “Tre volte lui ha gridato aiuto! Ho sentito il terrore nella voce di quella donna, che mi ha fatto raggelare il sangue”.
Stessa versione data da una seconda testimone, anche lei vicina di casa della coppia, Estelle Van Der Merwe:
“Sembrava che qualcuno fosse impegnato in una colluttazione. C’era gente che parlava ad alta voce”.
La vicina dice di aver udito la colluttazione poco prima delle 2 di quella notte di San Valentino, all’incirca un’ora prima delle urla e degli spari. Il litigio, ha detto la Van Der Merwe, sarebbe durato per un’ora e lei si sarebbe indispettita perché il chiasso non le consentiva di riaddormentarsi.
Nel secondo giorno del processo – trasmesso integralmente in diretta in televisione, anche se i testimoni sono esenti da inquadrature dirette sul volto, Pistorius è stato ripreso più volte sul banco degli imputati mentre si copre le orecchie con le mani, come a non voler ascoltare la deposizione.