PRETORIA – Un testimone dell’accusa al processo a Oscar Pistorius per l’omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp, ha affermato di aver subito minacce telefoniche poco prima di deporre in aula.
Charl Johnson, un vicino di casa di Pistorius, ha testimoniato di aver sentito le urla della vittima e spari nella notte di San Valentino del 2013 quando la Steenkamp morì.
Johnson ha detto in aula di aver ricevuto delle telefonate quando si trovava già in tribunale per essere ascoltato. “Questa persona mi ha detto che il mio numero di telefono era stato dato nel corso dell’udienza. Gli ho risposto che non ero consapevole di questo fatto e che non avevo (ancora) testimoniato”, ha spiegato il testimone.
Terminata la chiamata, Johnson ha poi aggiunto di aver notato sul suo telefono diverse chiamate senza risposta e un messaggio vocale registrato dall’estero. “Perchè mentire in tribunale, sappiamo che Oscar non ha ucciso Reeva”, queste le parole indirizzate “con tono minatorio” a Johnson nel messaggio.
Inoltre è emerso un fatto nuovo: qualche settimana prima dell’omicidio di Reeva Steenkamp, Oscar Pistorius maneggiò male un’arma da cui partì accidentalmente un colpo, e poi chiese a un amico compiacente di assumersene la colpa.
L’episodio sarebbe avvenuto poche settimane prima del delitto, nel gennaio 2013, in un ristorante alla moda di Johannesburg. L’atleta paralimpico era a pranzo con un paio di amici quando uno di loro, Darren Fresco, passò sotto il tavolo una pistola a Pistorius, avvertendolo che “c’era un colpo in canna”. Ma quando l’arma arrivò nelle mani dell’atleta, inspiegabilmente partì un colpo.
“Ci fu un immediato silenzio”, ha raccontato Kevin Lerena, pugile di professione, che era tra i commensali. “Guardai a terra e proprio lì dove puntai lo sguardo, dove c’era il mio piede, c’era un foro sul pavimento. Avevo una sbucciatura sul dito, ma non ero ferito”.
Pistorius chiese immediatamente scusa ai commensali accertandosi che non fossero feriti. Ma poi, voltatosi verso uno di loro, gli chiese di addossarsi la responsabilità dell’accaduto. “Per favore, dì che sei stato tu. C’è troppa attenzione dei media su di me”, ha raccontato Lerena, riportando le parole di Pistorius. “E quando arrivarono i proprietari del ristorante, Darren disse che era stato lui”.