ISLAMABAD (PAKISTAN) – Il Senato pakistano ha approvato due proposte di legge che condannano con severità chi aggredisce le donne. Le due iniziative legislative sono l’Acid Control and Acid Crime Prevention Bill 2010 e il Prevention of Anti-Women Practices Bill 2008.
In particolare il primo provvedimento è stato votato all’unanimità e prevede che l’attacco con acido o altre sostanze corrosive può essere punito con una pena che va dai 14 anni di carcere all’ergastolo, oltre al pagamento di una pesante ammenda. Fino a un milione di rupie è il prezzo da pagare per aver sfigurato una donna. E’ inoltre previsto un risarcimento alla vittima per le cure mediche e la riabilitazione.
L’altra proprosta, invece, il Prevention of Anti-Women Practices Act, si era arenato in Parlamento per tre anni, prima di vedere finalmente la luce. Condanna la violenza sulle donne in via generica ed è stato avanzato dai suoi sostenitori per offrire una maggiore protezione sociale alla popolazione femminile. Comprende il divieto di forzare una donna al matrimonio dopo una disputa, che non è più un crimine risolvibile con il pagamento di una semplice cauzione: barattare una donna è un comportamento punibile con il carcere, da tre a cinque anni. Allo stesso modo, privare una donna della sua eredità può portare alla reclusione da 5 a 10 o a una multa; costringere una donna a sposare le posizioni del Corano è punibile col carcere, da 3 a 7 anni, e una multa.
Il primo ministor Yousaf Raza Gilani si è congratulato con il Parlamento. “Tutto ciò riflette il grande sforzo e la lotta tenuta dalle donne parlamentari del Pakistan, sforzo che sarà apprezzato dalla comunità internazionale” ha detto. La senatrice Neelofar Bakhtiar, sostenitrice del provvedimento anti-acido, ha espresso la sua gratitudine al Senato.