Un totale di 2.043 persone sono state uccise dagli attacchi con aerei droni americani negli ultimi cinque anni nelle regioni tribali nord occidentali. In particolare il 2010 è stato un anno record con 929 vittime. Lo riporta la televisione Geo citando un rapporto di un centro di studi chiamato Conflict Monitoring Center, che non compare però in alcun sito pubblico su internet.
Secondo lo studio, che definisce le operazioni segrete della Cia ”come una campagna di vendetta assassina”, la maggior parte dei morti ”risultano civili”. Per gli amanti delle statistiche, il 17 dicembre scorso è stato il giorno più sanguinoso con 54 morti in tre raid nella regione di Khyber, al confine afghano.
L’anno scorso in particolare ha visto un attacco ogni quattro giorni. Per quanto riguarda i civili, lo studio fa notare che ”la gente delle aree tribali di solito ha indosso armi e munizioni” e siccome ”gli aerei droni identificano chiunque sia armato come un nemico” molti civili innocenti rimangono uccisi dai missili lanciati dai velivoli senza pilota.