ROMA – Sulle condizioni di padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita italiano di cui si sono perse le tracce in Siria, “non ci sono conferme in nessuna direzione”, né che sia in vita né morto: lo ha detto il viceministro degli Esteri, Marta Dassù, a Radio Anch’io, rispondendo a una domanda sulle indiscrezioni dell’opposizione siriana che sarebbe vivo.
Dalla Siria arrivano però notizie diverse. “Padre Paolo Dall’Oglio sta bene e non è stato ucciso come dicono alcuni esponenti dell’opposizione siriana”, ha dichiarato l’editore e il fondatore dell’emittente di Aleppo Orient tv Ghassan Abboud, riferendosi al gesuita italiano scomparso da Raqqa la notte del 28 luglio.
Su Dall’Oglio, ha detto Dassù in collegamento con la trasmissione radio Rai, “ci sono notizie contrastanti”. “L’unica notizia è che Dall’Oglio si è recato al confine con il Kurdistan per tentare una mediazione”.
Quindi “abbiamo aperto lì tutti i possibili canali, ma non abbiamo alcuna conferma”, ha detto la viceministro, aggiungendo che “la nostra convinzione è ancora che meno se ne parla meglio è”.
