Il Papa: “La morte di Padovese non oscura il dialogo con i nostri fratelli musulmani”

L’ombra dell’omicidio di mons. Luigi Padovese non ha nulla a che fare, “non può essere attribuito alla Turchia e ai turchi” e ” non deve oscurare in alcun modo il dialogo con l’Islam”, dal momento che “i musulmani sono nostri fratelli”: è quanto ha affermato Papa Benedetto XVI, nella conferenza stampa in aereo, durante il viaggio a Cipro. “Di sicuro – ha spiegato – non si tratta di un assassinio politico, religioso”.

“Naturalmente – ha detto – sono profondamente addolorato della morte di mons. Padovese, che ha anche molto contribuito alla preparazione del sinodo, ha collaborato e sarebbe stato un elemento prezioso. Raccomandiamo alla bontà del Signore la sua anima”. “Questa ombra tuttavia – ha proseguito – non ha niente a che fare con i temi del viaggio (a Cipro) perché non dobbiamo attribuire questo alla Turchia o ai turchi”.

“Questa è una cosa – ha ammesso – sulla quale abbiamo poche informazioni. Di sicuro non si tratta di un assassinio politico, religioso. Si tratta di una cosa personale. Aspettiamo ancora tutte le spiegazioni, ma non vogliamo adesso mescolare questa situazione tragica – ha sottolineato – al dialogo con l’Islam e ai problemi del nostro viaggio”. “E’ un caso a parte che rende tristi ma – ha ribadito – non dovrebbe oscurare in alcun modo il dialogo che sarà tema e intenzione del mio viaggio”.

Dopo il blitz di Israele contro i pacifisti diretti a Gaza, Papa Benedetto XVI invita quindi tutti “alla pazienza” e “al coraggio di ricominciare”.

Il Papa ha poi esortato tutti i cristiani ad avere “una comune capacità” di dialogo con i musulmani che – ha riaffermato con forza – “sono nostri fratelli nonostante le diversità”.

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