Scandalo pedofilia anche nel mondo islamico: un imam indiano di una moschea di Dubai è comparso davanti a un tribunale degli Emirati per rispondere all’accusa di abusi sessuali nei confronti di un bambino americano di 8 anni.
L’imam di 26 anni insegnava insieme al fratello della vittima il Corano in una moschea di Dubai. L’imam, secondo l’accusa riportata dalla stampa locale, si sarebbe isolato con il bambino e l’avrebbe stretto fra le braccia e baciato.
Il quotidiano filo-governativo ‘Emarat Al-Youm’, che cita il padre della vittima, aggiunge che l’imam ha attirato il giovane in una stanza adiacente alla moschea, usata come suo domicilio, e avrebbe abusato sessualmente di lui.
Il religioso si è dichiarato innocente. “E’ ingiusto, sono innocente, non ho commesso alcun crimine”, ha detto davanti al tribunale, secondo quanto ha riportato ‘Gulf News’. Ma lo stesso giornale ha aggiunto che secondo un rapporto della polizia, il religioso ha confessato di avere “aggredito sessualmente il bambino” che si era difeso “dandogli una gomitata per scappare”.
Lo scorso aprile, una Corte di appello di Dubai aveva confermato la sentenza di primo grado di condanna a morte nei confronti di un cittadino degli Emirati, per avere violentato e ucciso un giovane pachistano di 4 anni in una moschea di Dubai, nel primo giorno della festa musulmana di Al-Adha (Sacrificio), a novembre. Negli Emirati, di cui fa parte Dubai, è prevista la pena di morte per i crimini di violenza sessuale.