Pedofilia. In Belgio i vescovi pronti a lavorare con le autorità

I vescovi del Belgio  hanno preso atto giovedì 1 luglio delle dimissioni della commissione guidata dal professor Peter Adriaenssens, creata per trattare le denunce di abusi sessuali nell’ambito della chiesa, e si sono augurati ”una concertazione costruttiva tra le autorità competenti per proseguire la missione in una forma o nell’altra”, dopo le perquisizioni della polizia nella sede dell’arcivescovado di Bruxelles e il sequestro di tutti i dossier in possesso della commissione. Lo riferisce monsignor Guy Harpigny, vescovo di Tournai, in un comunicato.

Il vescovo ha detto di aver ringraziato il professore Adriaenssens e i membri della commissione ”per il loro impegno e il lavoro svolto in maniera del tutto indipendente dai vescovi. Mai la commissione si è eretta a tribunale parallelo, ma al contrario ha cercato di consigliare le vittime, se lo desideravano, di presentare denuncia alle autorità giudiziarie”.

A nome dei vescovi del Belgio, ha aggiunto monsignor Harpigny, ”testimonio il mio rispetto per tutte le persone che hanno trovato il coraggio di confidare le loro ferite alla commissione e sono dispiaciuto che la situazione attuale impedisca loro di continuare questo cammino”. Il vescovo di Tournai ha quindi ribadito di ”non contestare il diritto” delle autorità giudiziarie a condurre perquisizioni, a condizione che si basino su ”elementi legittimi e utilizzino mezzi proporzionati”. Ma ha criticato il sequestro di tutti i 475 dossier della commissione, impedendole così di svolgere ”una delicata, ma salutare missione”.

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