Si è sbloccata in Perù la vertenza tra il governo e i minatori “informali” o “artigianali”, che per tre giorni di proteste hanno bloccato una delle principali arterie del paese. Proprio il tema dello sfruttamento delle risorse naturali del paese è stato d’altra parte la ragione per la quale l’opposizione ha oggi accusato di «incapacità morale» il presidente, Alan Garcia, chiedendone la cessazione delle funzioni.
Il bilancio delle proteste degli ultimi giorni nella regione di Arequipa (sud del paese) è stato di sei morti, oltre a numerosi feriti, rilevano i media locali. Il premier, Javier Quesquen, ha d’altra parte annunciato «un tavolo di dialogo» con i minatori “informali”, che chiedono la revoca di un decreto legge con il quale l’esecutivo vuole limitare l’estrazione delle risorse minerarie, in particolare l’oro, attivit… – sostiene il governo – nelle quali viene impiegato in modo indiscriminato il mercurio e altre sostanze, fatto che danneggia l’ambiente dell’area. I minatori affermano però che proprio le estrazioni ‘informalì o ‘artigianalì rappresentano la loro unica fonte di sostentamento. Ad attaccare in Parlamento Garcia è stato il leader dell’opposizione, l’ex candidato presidenziale Ollanta Humala, il quale ha denunciato le responsabilità del presidente per le morti in diverse proteste negli ultimi mesi contro il governo.