PRETORIA – Il principale accusatore di Oscar Pistorius tre anni fa è stato accusato di sette tentativi di omicidio. L’ufficiale di polizia Hilton Botha in passato avrebbe sparato contro un taxi, con diverse persone a bordo, per cercare di fermarlo. E adesso la Procura vorrebbe togliergli il caso.
Botha e altri due agenti all’epoca vennero arrestati e a maggio dovranno comparire in tribunale, dopo che il caso contro di loro, che in un primo tempo era stato archiviato, è stato riaperto a sorpresa.Quando spararono contro il taxi i tre erano in stato di ebbrezza e alla guida di un auto della polizia.
“Non ero ubriaco, ho sparato contro il taxi perché ha provato a buttarci fuori strada”, ha tentato di giustificarsi il detective, sottolineando che “nessuno è rimasto ferito”.
Il portavoce della polizia, Nevile Malila, ha spiegato che in un primo tempo le accuse a carico del principale accusatore di Pistorius erano cadute. “Soltanto ieri abbiamo appreso che sono state ripristinate”, ha detto.
Botha è l’ufficiale di polizia che per primo accorse nell’abitazione di Pistorius quella notte e vi trovò Reeva Steenkamp morta. E’ lui che nell’udienza di mercoledì ha parlato del rischio di una fuga dell’atleta e ha chiesto che resti in carcere.
Durante il controinterrogatorio di mercoledì Botha ha ammesso che non vi sono prove dirette contro l’ipotesi secondo cui l’atleta sudafricano ha ucciso la fidanzata per errore. Il suo interrogatorio viene considerato un colpo per l’accusa, che chiede l’incriminazione di Pistorius per omicidio premeditato.
Pistorius resta in cella nella stazione di polizia di Brooklyn a Pretoria. La stampa locale ha scritto che, dal momento che non ci sono letti, il velocista è costretto a dormire sul pavimento. In alcuni occasioni, inoltre, Pistorius ha dovuto condividere la cella con altri detenuti.