ROMA – “L’ho uccisa, ho ucciso la mia bambina”. Il miglior amico di Oscar Pistorius ha raccontato alla polizia di aver parlato con l’atleta la sera dell’omicidio della modella Reeva Steenkamp, e di aver sentito Pistorius disperato che confessava il delitto.
Come se non bastasse la testimonianza dell’amico, spunta anche una mazza da cricket ricoperta di sangue. L’hanno trovata in casa di Oscar Pistorius gli investigatori che indagano sull’omicidio della modella Reeva, fidanzata dell’atleta trovata morta nell’abitazione a Pretoria, in Sudafrica.
In base a quanto scrive il settimanale City Press, la mazza era ricoperta di sangue. ”La Scientifica dirà a chi appartiene quel sangue”, ha detto una fonte vicina alle indagini al giornale, aggiungendo che la testa di Reeva era fracassata.
Nel caso Pistorius prende comunque sempre più corpo la pista del delitto passionale con l’atleta geloso di un rapper frequentato dalla sua ragazza. Secondo il quotidiano locale il primo colpo d’arma da fuoco sarebbe stato sparato in camera da letto, dopodichè la Steenkamp, colpita all’anca, si sarebbe rifugiata in bagno. La giovane è stata poi raggiunta da altri 3 proiettili da 9mm, di cui due alla testa.
Il quotidiano ricostruisce anche gli istanti immediatamente successivi al dramma: il padre di Pistorius avrebbe ricevuto una telefonata dal figlio intorno alle 03 e 20 di notte, in cui lui gli chiedeva di raggiungerlo a casa, e quando la famiglia è arrivata, avrebbe trovato il giovane che scendeva le scale con il corpo della fidanzata tra le braccia.