Trentasei persone sono state arrestate nelle Filippine con l’accusa di avere venduto illegalmente ad utenti statunitensi materiale pornografico online. Le persone fermate, in gran parte donne, sono state arrestate nella città settentrionale di Dinalupihan in una operazione tra le maggiori di sempre nel Paese del sud-est asiatico contro la commercializzazione illegale del sesso.
Il locale, uno pseudo Internet Point, veniva usato dalle impiegate del posto per “chattare” ed eseguire atti sessuali davanti ad una webcam con clienti americani per convincerli a fornire loro le coordinate bancarie ed il numero della carta di credito per l’acquisto di foto e video hard. Per fare questo le dipendenti del locale si spacciavano per le ragazze dei video che i clienti avrebbero ricevuto all’acquisto, mentre invece quello che mandavano oltreoceano erano delle clip pre-registrate.
Casi inerenti il sesso virtuale sono molto frequenti in un paese sostanzialmente povero come le Filippine ed in una recente intervista, uno dei capi della polizia nazionale ha rivelato che arresti per questo tipo di cose si hanno praticamente ogni settimana.
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