La vincitrice del premio Nobel per la chimica 2009, l’israeliana Ada Yonath, ha preso posizione a favore del rilascio di tutti i prigionieri palestinesi detenuti dallo stato ebraico.
Intervistata da una radio militare israeliana la Yonath ha affermato la necessità di «liberare tutti quelli che noi chiamiamo terroristi e non solo per ottenere come contropartita il rilascio di Gilad Shalit», il soldato israeliano detenuto dal 2006 da miliziani islamici a Gaza.
«È tenendo queste persone in carcere che fomentiamo l’esasperazione tra i loro familiari e che creiamo nuovi terroristi», ha aggiunto la Yonath.
In dichiarazioni che non mancheranno di suscitare polemiche, la vincitrice del Nobel per la chimica ha poi affermato che è la disperazione che spinge i kamikaze a immolarsi per commettere un attentato. «Sono cose che non accadono a chi ha un orizzonte e una speranza di vita», ha affermato.
Ada Yonath, nata 70 anni fa a Gerusalemme quando la Palestina era sotto mandato britannico, è la prima donna israeliana ad avere vinto un premio Nobel.
