LONDRA – La capacità degli inglesi di assorbire i peggiori scandali farà certamente passare nell’oblio le ultime rivelazioni del giornale domenicale News of the World e del rivale Mail on Sunday su frequentazioni molto border line e anche sui gusti sessuali del principe Andrew, duca di York, terzo figlio (secondo maschio) della Regina Elisabetta. Andrew è quarto in linea di successione al trono e forse è più noto al grande pubblico internazionale come marito della controversa Sarah Ferguson, quella che disse di avere messo i gioielli in valigia e di non averli più trovati all’arrivo in Brasile e più di recente, di avere chiesto una mazzetta per presentare il marito.
Di tutto l’intreccio di losche vicende che i due giornali inglesi hanno spiattellato, la cosa che colpisce di più è l’episodio in cui il principe, seduto in poltrona, con un sorriso beato e due ragazze, due prostitute gentilmente offerte da un amico miliardario e pedofilo, sedute sulle sue ginocchia e un pupazzo, che è la sua caricatura, in mano, fa toccare il seno di una ragazza dalla mano del pupazzo e tocca direttamente il seno dell’altra con la sua. Non è uno scherzo, è nero su bianco, in inchiostro su carta e virtuale.
Sono impressionanti le somiglianze con lo scandalo che sta esponendo l’Italia al ludibrio mondiale a causa dei comportamenti del primo ministro Silvio Berlusconi, dalle frequentazioni di minorenni ai rapporti con il petrolio russo e libico, anche se si può scommettere che né Lord Rothermere, proprietario del Mail, né Rupert Murdoch, proprietario del News of the World, verranno mai in Italia a sputare sul loro paese. Fanno gli editori e lì si fermano.
Però gli inglesi si sentono titolati a esprimere giudizi su chi governa in Italia come se fossero depositari della linea morale del mondo e non sono per nulla a disagio di fronte a una casa reale che ha rischiato la devastazione ad opera della scandalosa vita di Diana, che solo dopo dopo la tragica fine è stata trasformata in una specie di santa, dal fratello e dal nuovo suocero egiziano; ha come principe ereditario il povero Carlo, che anche la madre Elisabetta vorrebbe escludere dal trono, il secondo (e nel cuore della nonna anche primo) in linea di successione, Harry, che sta per sposarsi con una ragazza il cui zio si è vantato, con i giornalisti del News of the World, di potere procurare droga e prostitute da 600 sterline a notte; proprio nella notte di sabato 26 Harry è stato protagonista di un episodio che rivela tutta la arroganza dei comportamenti di questa gente in nome della sicurezza. Infine come quarto dopo Carlo, Harry e William, questo amico di pedofilo condannato e segnato sui registri della polizia americana, anche lui a sua volta, il principe, con abitudini sessuali quanto meno tali da lasciare perplessi.
Anche sotto il profilo giornalistico ci sono delle contraddizioni che in apparenza non si spiegano. La storia dei rapporti di Andrew con le prostitute è vecchia di dieci anni mentre i fatti rivelati dal News of the World non si capisce se risalgano a pochi giorni fa o alla fine di dicembre, quando giornali e siti internet americani ne avevano ampiamente parlato. Infatti, quel che il News of the World ha messo in piazza, con tanto di foto, è che il principe continua a essere intimo con un personaggio dalla reputazione assai dubbia, il finanziere americano Jeffrey Epstein, che da poco ha finito di scontare 13 mesi di carcere (alla maniera dei miliardari, ovviamente) per pedofilia.
Fu beccato perché si era fatto fare un “massaggio” molto intimo da una ragazzina di 14 anni ma l’Fbi ha accertato che almeno quaranta sono ragazze minorenni con cui ebbe rapporti. La procura distrettuale di Manhattan lo ha collocato al più alto livello, il terzo, come pedofilo pericoloso; ha come pena accessoria cinque anni di libertà vigilata, ogni tre mesi deve presentarsi in commissariato e farsi fare di nuovo le foto segnaletiche.
Non si capisce se le foto pubblicate dal News of the World siano state scattate di recente o siano arrivate solo in questi giorni a Londra, ma risalgano a dicembre 2010, quando, ma questa era cosa nota, Andrew era stato ospite d’onore di una cena nella casa newyorkese di Epstein, una palazzina di 40 stanze, valore 50 milioni di dollari, in uno degli indirizzi più chic, sulla 71.ma strada est e ne aveva parlato ampiamente un altro giornale di Murdoch, il New York Post.
Nessuno dei due giornali chiarisce il mistero, ma qualche dubbio può venire, a uno di noi italiani ormai abituati a queste cose, sulle vere ragioni del “massaggio” mediatico. Quanto ad un altro genere di massaggi, il News of the World fa comunque capire che l’ospitalità fu proprio completa completa, al punto di includere la compagnia di almeno una bella e misteriosa ragazza.
Il News of the World va giù duro nel suo racconto, fin dal titolo, “Prince Andrew e il pedofilo”, Il News of the World pubblica una serie di foto in cui si vedono Andrew e Epstein immersi in una intensa conversazione prima nel Central Park poi in strada a Manhattan. Indossano giacconi blu, il principe sotto ha i jeans, l’amico pedofilo, più elegante, un paio di calzoni neri di fustagno. Li scortano agenti del servizio di protezione della famiglia reale e altri ingaggiati per l’occasione. l viaggio è privato, ma gli stipendi delle guardie sono a carico del contribuente inglese e del signor Epstein, che può permetterselo, disponendo di un patrimonio di circa due miliardi di dollari.
Dopo la passeggiata, riferisce il News of the World, i vicini hanno visto arrivare a casa di Epstein una fila di ragazze, inclusa una modella dell’Est Europa dalla bellezza mozzafiato.
Il giorno dopo, i passanti hanno notato il principe mentre baciava una affascinante brunetta proprio sulla porta di casa. Se il News of the World lo scrive, c’è da credere. Quelli sono giornalisti che documentano tutto, non aspettano i verbali della polizia ma fanno indagini per conto proprio, spesso staccando assegni a più zeri per tagliar fuori la concorrenza (cheque-book journalism) a volte anche violando più di una legge, inclusa la privacy.
La particolare virulenza di questo attacco del News of the World sembra contrastare con l’apparente disinteresse per il precedente dello scorso dicembre, raccontato con una certa intensità nei confronti di Epstein da Gawker.com e con distacco cronistico dal New York Post, sempre di Murdoch, quando nella casa di Epstein si sono trovati, per una cena in onore del principe, personaggi come Woody Allen, la conduttrice tv Katie Couric, l’ex portavoce di Bill Clinton, George Stephanopoulos e altri nomi famosi di Manhattan. Nessuno si sentiva in imbarazzo per i crimini di cui era reo confesso il padrone di casa, salvo magari poi indignarsi per l’italiano Berlusconi o per un povero nero; tutti chiedevano al principe un invito alle nozze, tranne la Kuric che ho solo promesso un messaggino via Blackberry quando da Londra farà la diretta per la Cbs.
Il Mail on Sunday ha rincarato la dose, pubblicando la foto di una ragazza, sorridente, appoggiata al principe, in maniche di camicia, senza giacca né cravatta, sorridente anche lui mentre le tiene un braccio attorno alla vita. La ragazza si chiama Virginia Roberts, era stata procurata a Andrea da Epstein, e dice di avere avuto rapporti più o meno sessuali col principe alcuni anni fa: ha raccontato dettagli sugli incontri che lasciano un po’ perplessi o quanto meno in dubbio su come si diverta, nell’intimo, il possibile re. È un articolo che non fa sconti, né potrebbe senza perdere credibilità. Alla fine della lettura del lunghissimo articolo, si ha però l’impressione che l’obiettivo principale fosse quello di dimostrare che il principe Andrea può essere un po’ birichino ma non ha violato nessuna legge, quanto meno la legge inglese, che permette di avere rapporti sessuali con partner sopra i 16 anni, per amore o per denaro, come sarebbe stato il caso anche di Berlusconi se non fosse stato così sconsiderato, o arrogante, di far passare una legge che rendeva un crimine accompagnarsi con una prostituta minorenne.
Entrambi i giornali mettono in risalto la scarsa capacità di giudizio del principe Andrew, che è quarto nella lista dei possibili futuri re, sottolinea i potenziali conflitti di interesse in molti suoi affari. Su questo, il Mail on Sunday scrive che si deve dubitare della capacità di giudizio del principe e della scelta delle sue amicizie: “Sembra che adori la compagnia di petrolieri miliardari super ricchi del Medio Oriente, del Nord Africa e della ex Unione Sovietica”. I due giornali ricordano la “singolare” vendita della casa dove viveva con Sarah a un uomo d’affari del Kazakhstan per 15 milioni di sterline, secondo il News of the World valore doppio di quello di mercato, secondo il Mail valore più alto dei 12 milioni che nessuno si era mostrato disposto a pagare nei cinque anni precedenti: “Non è mai stata data una spiegazione soddisfacente”.
Viene citato anche Wikileaks. In un dispaccio si riferiscono le critiche del principe perché il Governo di sua maestà cioè di sua madre, aprì un’inchiesta su una enorme vendita di armi dalla Gran Bretagna alla Arabia Saudita. In un altro si dice che Andrea sia “vicino a Saif Gheddafi” e potrebbe addirittura “avere avuto un ruolo nella liberazione anticipata del terrorista di Lockerbie, Abdelbaset Al Megrahi”, che fece molto scalpore nell’estate del 2009, in circostanze che puzzavano di mazzette e accordi sottobanco.
Ma, scrive il Mail, “è l’amicizia di Andrew con Epstein, che conosce almeno dal 2000, e con la confidente di Epstein, Ghislaine Maxwell, che desta più preoccupazione”.
L’amicizia fra il principe, 51 anni, e il finanziere, 58, era infatti, come s’è visto, nota, ma quel che non si sapeva bene è che Andrea avesse incontrato più volte almeno una delle ragazzine sfruttate da Epstein, Virginia Roberts, che all’epoca aveva solo 17 anni. La storia di Virginia era sepolta nei faldoni delle varie cause che Epstein ha dovuto transare, con ben diciassette ragazze tra cui la stessa Virginia, come parte del suo accordo con il giudice di Palm Beach dove era stato incastrato, da una indagine dell’Fbi, dopo la denuncia della matrigna di una quattordicenne, pagata 200 dollari per un “massaggio erotico”.
Però leggendo su internet la storia della passeggiata del principe e del miliardario pedofilo a New York, Virginia si è indignata e ha voluto uscire allo scoperto. Questa è almeno la versione del Mail on Sunday, che giudica il suo racconto “credibile”. A confermarlo, la foto.
Virginia Roberts ora vive in Australia, ha 28 anni, è sposata e è madre di tre bambini.
Alcuni dei ricordi di Virginia, scrive il giornale, l’hanno fatta arrossire dalla vergogna mentre parlava con i giornalisti del Mail: “Per ragioni di buon gusto, non tutti i dettagli possono essere riferiti”, chiosa il giornale.
Virginia ha avuto un’adolescenza burrascosa: nata in California nel 1983, fu molestata da un amico di famiglia a soli 11 anni e scappò di casa. Imparò a vivere per strada, prostituendosi con uomini più vecchi per procurarsi il cibo. “Ero il sogno di ogni pedofilo”, ricorda oggi con amarezza.
Decisa a rifarsi una vita normale, tre anni dopo andò a vivere con il padre, che nel frattempo si era trasferito a Palm Beach, a lavorare nel country-club di Donald Trump, Mar-a-Lago. Proprio lì, a 15 anni, incontrò Ghislaine Maxwell, figlia di Robert, magnate dell’editoria caduto in rovina e morto misteriosamente, pare buttandosi in mare dal suo yacht ma nessuno lo vide, dopo il crack finanziario.
Quel giorno, siamo nel 1998, Virginia doveva essere splendida, nella sua uniforme, minigonna bianca e maglietta tipo polo aderente aderente e bianca. Ghislaine Maxwell le propose di diventare massaggiatrice personale di Epstein e Virginia, desiderosa di un lavoro più redditizio e che le desse prospettivo migliori della guardarobiera, accettò subito, con la benedizione del padre. Quel che non sapeva era che Ghislaine, in realtà, reclutava ragazzine per i capricci sessuali del finanziere e si occupava di loro, un po’ come Nicole Minetti nel caso del nostro Silvio Berlusconi, che tanto ha sconvolto la stampa anglosassone. Però tutto il mondo è paese e anche in America e in Inghilterra si nascondono “gentleman” altrettanto malati e perversi.
Ghislaine Maxwell le disse quel giorno: cominciamo subito. Appena entrò nella stanza di Epstein, Virginia lo trovò completamente nudo. L’uomo cominciò a farle delle domande per sapere se fosse vergine e, una volta appurata la sua esperienza, le chiese di cominciare un massaggio che presto si trasformò in un atto sessuale.
Affascinata dal personaggio, dal glamour di quella vita e dai tanti soldi che si metteva da parte, la ragazzina subì le attenzioni del miliardario per ben quattro anni (tre dei quali da minorenne), seguendolo nei suoi viaggi e guadagnando decine di migliaia di dollari.
Epstein non è un personaggio banale. La sua è una storia molto mito americano. Figlio di un garagista di New York, dopo la laurea in matematica fece l’insegnante prima di scoprire che la sua abilità con i numeri poteva rendere molto se applicata alla finanza di Wall Street. Fu così che mise assieme i miliardi, di dollari.
Giorno dopo giorno, Epstein la “formò” come prostituta, educandola a compiacere i desideri sessuali dei suoi amici, a cui la “prestava” spesso. «Avevo paura di deluderlo e volevo dimostrargli che ero brava e che poteva fidarsi di me» ricorda oggi la donna, che all’epoca faceva parte di un vero e proprio harem. «Molte altre ragazze facevano il mio stesso lavoro alla sua “corte” e anch’io ricevo soldi extra quando riuscivo a reclutarne di nuove» racconta Virginia, che per sopportare tutto quello che oggi ricorda con disgusto come grande squallore cominciò ad usare lo Xanax.
Dopo alcuni anni di quella vita, Epstein portò Virginia in un viaggio, per incontrare architetti e arredatori tra Europa e Nord Africa, perché Epstein voleva rifare la casa in New Mexico. Spostandosi rigorosamente con il jet privato, furono sei settimane tra Parigi, Spagna, Tangeri e infine Londra. La ospitò Ghislaine. Il giorno dopo l’arrivo, Ghislaine svegliò Virginia, saltandole in letto tutta eccitata: “Per te è un grande giorno, dobbiamo fare shopping. HAi bisogno di un vestito, stasera andrai a ballare con un principe”. “Dovevo essere sorridente e brillante perché era il figlio della regina”, ricorda Virginia. Da Burberry le comprò una borsa da 5 mila sterline, in altre boutiques un paio di vestiti, un paio di jeans ricamati, un top rosa, un profumo e dei trucchi. Era il 5 marzo 2001. La data è abbastanza certa perché, senza aspettare verbali di procure, i giornalisti del Mail hanno fatto i loro compiti e hanno accertato che il 6 marzo 2001, giorno che nel racconto di Virginia segue l’incontro con Andrew, l’aereo di Epstein effettivamente partì da Londra per Parigi, proseguendo per Granada, Tangeri e di nuovo Londra per poi tornare a New York.
Ecco la scena del primo incontro. Bussano alla porta della casa di Ghislaine, entra Andrea: “Ci siamo baciati sulle guance, poi Ghislaine ha servito te e biscotti. Lei conosceva Sarah Ferguson e così hanno parlato con affetto delle figlie di Andrew”.
Poi Ghislaine chiese al principe quanti anni pensava avesse Virginia: “Lui rispose 17 e si misero a ridere assieme, dissero che stavo diventando troppo vecchia per i gusti di Epstein». La domanda non era banale, come ha imparato a sue spese Berlusconi. Infatti in Inghilterra l’età del consenso è 16 anni, mentre in Florida 18 e da questo derivano in larga parte i guai giudiziari dell’americano (con quelle di 14 anni sarebbe stato nei pasticci anche da noi) e la serenità del principe inglese.
Prosegue il racconto: i quattro andarono a cena e, subito dopo, da Tramp, in Jermyn street, frequentato da generazioni di nobili e ricchi inglesi, dove Virginia ballò con il principe. Tornata a casa, si fece scattare una fotografia con lui, per poterla mostrare alla madre e, oggi, al mondo intero.
Cosa successe dopo la foto non si sa. Il Mail si limita a riferire che “Ghislaine e Jeffrey ci lasciarono e più tardi Andrew se ne andò”. Cosa fecero il principe e la minorenne in quell’intervallo non ci è dato sapere. Però, il mattino dopo, a quanto oggi racconta Virginia, Ghislaine le disse: “Sei stata brava, si è divertita” e Epstein le diede 15 mila dollari, una quantità di denaro, commenta Virginia, “impressionante, più di quanto avessi mai guadagnato durante i precedenti viaggi con Epstein. Non mi disse perché, ma capii che avevo fatto tutto quello che lui si aspettava. Era molto soddisfatto”.
Anche i giornalisti del Mail sembrano dubbiosi: “Non si dice se ci fu un contatto sessuale di qualche tipo tra Virginia e Andrew o che Andrew sapesse che Epstein la pagasse per fare sesso con i suoi amici”, scrivono, però la cosa non torna perché pare siano stati parecchi giorni a parlare con la ragazza e dicono anche di non avere potuto riferire tutto per decenza. Sembra strano che non abbiano fatto domande dirette su quel dopocena: forse è il bavaglio senza bisogno di leggi che gli inglesi si impongono quando c’è di mezzo la casa reale, anche se non vengono a fare conferenze da noi per consolarci. La cosa è particolarmente vera nel caso del Mail, che è di destra e filo monarchico, mentre Rupert Murdoch, padrone del News of the World, cittadino americano e australiano di nascita, non ha nascosto, negli ultimi anni, le sue simpatie repubblicane.
Poche settimane dopo Virginia incontrò il principe per la seconda volta, nella casa di Manhattan di Epstein. Qui il racconto va seguito con attenzione, perché la chiave è molto difensiva del principe. Quando Virginia entrò nel salotto, sulle ginocchia di Andrew, seduto in una grande poltrona di pelle, già sedeva un’altra bellissima ragazza, Johanna Sjoberg, che lavorava per il finanziere. Ghislaine fece sedere Virginia sull’altra gamba del duca di York. Bacetto sulle guance per dirsi ciao. Poi Ghislaine prese un pupazzo a dimensione quasi naturale che era una somigliantissima caricatura del principe e lo diede a Andrew. Il sorriso di Andrew andava da un orecchio all’altro, “sembrava un bambino i cui genitori stanno per portarlo a Disney World”, ricorda Virginia. Secondo la ricostruzione del Mail, Ghislaine prese la mano del pupazzo e la mise sul seno della ragazza, mentre il principe toccava quello di Johanna, che all’epoca aveva 21 anni. Non successe nient’altro, Virginia fu pagata ugualmente 400 dollari. Anche qui c’è qualcosa che stride, perché a New York l’età del consenso è 17 anni, quindi se è stata detta tutta la verità e le date sono corrette, Andrew non corre nessun rischio se so dice che toccò anche il seno di Virginia, che, essendo nata, pare, nell’agosto del 1983, a primavera del 2001 aveva superato i 17 anni e era prossima ai 18. A meno che non siano proprio veri tutto il racconto e la precisazione su cui insiste il Mail (“Virginia non ha mai incontrato il principe in età inferiore a quella del consenso per la legge inglese: aveva 17 anni le prime due volte e 18 la terza”) e allora siamo in presenza di una deviazione sessuale degna in tempi passati di ricovero.
La terza volta di Virginia Andrea, fu nel 2002, su un’isola caraibica di proprietà di Epstein, Little Saint James.
Come per i precedenti incontri, o quanto meno il primo, il giornale non precisa se fra i due ci furono o meno rapporti sessuali, ma di certo il principe conosceva le perversioni del miliardario e continuava a frequentarlo, assecondandole. Un quadro che dà i brividi, considerando che, proprio durante quel viaggio, Epstein e Ghislaine proposero a Virginia di avere un figlio: le dissero che avrebbe dovuto firmare un contratto che permetteva al magnate di abusare sessualmente del bambino tutte le volte che voleva e che, in cambio, le sarebbe stata regalata una villa a Palm Beach, insieme a una sorta di rendita mensile.
Fu in quel momento che la ragazza si rese conto di essere stata semplicemente sfruttata: al suo “mecenate” non interessava altro che la pedofilia. Per questo prese tempo e gli chiese di poter avere prima una certificazione come massaggiatrice. L’uomo acconsentì e nel 2002 la spedì per un corso in Thailandia, dove la ragazza incontrò un esperto australiano di arti marziali, Robert, e lo sposò dopo soli 10 giorni con una cerimonia buddhista.
Diede il benservito a Jeffrey per telefono e si buttò il passato alle spalle, fin quando tre anni dopo l’Fbi la chiamò per chiederle di testimoniare contro di lui. «Mi dissero che tutto quello che mi aveva fatto era illegale perché per essere consenziente, in Florida, una ragazza deve avere 18 anni» spiega Virginia. «In quell’occasione scoprii anche che Epstein aveva messo delle telecamere nascoste nella casa di Palm Beach e che mi spiava anche quando andavo in bagno» continua la donna, che subito accettò di testimoniare.
L’uomo fu condannato a 18 mesi di carcere. Ne scontò solo 13, dimostrando secondo Brad Edwards, avvocato di molte delle sue vittime, che «con i soldi e il potere si può comprare tutto», anche la sostanziale impunità. Una convinzione che ha persuaso Virginia a parlare apertamente con il Mail On Sunday: «Quando ho visto le foto di Epstein e Andrea scattate due mesi fa, sono rimasta scioccata. E’ come se i due dicessero: “Vedete? Siamo sopra la legge”. Ma Jeffrey, in realtà, è un mostro». E a questo punto il duca di York dovrebbe forse spiegare perché continua a frequentarlo.