Il magazine “People” esce nell’edizione on-line con un articolo esclusivo sul processo in cui John Travolta è stato chiamato a testimoniare contro i ricettatori che avevano cercato di ricattarlo quasi in contemporanea con la morte del figlio Jett.
La prova chiave è un “documento di rifiuto di trasporto” firmato da Travolta. Il primo testimone del processo, l’ispettore di polizia Andrew Wells, ha dichiarato che Travolta aveva chiesto che Jett venisse condotto direttamente all’aeroporto invece che in ospedale, per far soccorrere al più presto il figlio negli Stati Uniti, piuttosto che alle Bahamas dove si trovavano, e aveva firmato il modulo per la richiesta. Alla fine, invece, Jett fu comunque trasportato direttamente in ospedale.
Una copia fu distrutta il giorno della morte di Jett, quando John Travolta si incontrò con Pleasant Bridgewater, la ex senatrice che insieme col conducente di ambulanze Tarino Lightbourne tentò di estorcere 25 milioni di dollari.
Un’altra copia è ancora in circolazione, la polizia la sta cercando, ma si teme possa essere stata distrutta.
Il suo rifiuto a portare il figlio in ospedale può essere considerato negligenza? Anche se fosse, Jett è stato portato proprio in ospedale e non in aeroporto, come desiderato in un primo momento da John.
Non è ancora chiaro il motivo per cui Travolta avrebbe dovuto pagare 25 milioni per quel documento, ma ritrovarlo significherebbe trovare spiegazioni ai pezzi mancanti del puzzle.