
Putin caccia 150 agenti dell'intelligence: per lui lo spettro del colpo di stato militare FOTO ANSA
Dopo aver epurato 150 agenti dell’intelligence per la disastrosa invasione in Ucraina, per Vladimir Putin sembra si stia preparando un colpo di stato militare. Secondo quanto riportato dal Sun, il leader russo avrebbe dato il via a un’epurazione di stampo “stalinista” nei servizi di intelligence, incluso il trasferimento in un carcere di massima sicurezza di Sergej Beseda, alto funzionario dell’intelligence di Fsb (Servizio Federale di Sicurezza della Federazione Russa).
Putin ha allontanato i presunti traditori dal Quinto Gruppo del Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa, che stava operando in Ucraina. Si ritiene che il Quinto Gruppo abbia lavorato in Ucraina per anni nel tentativo di destabilizzare il paese prima dell’invasione. L’ira di Putin è esplosa perché sembra che il gruppo abbia sprecato miliardi di dollari in attività che si sarebbero rivelate infruttuose. Il leader russo pensava di ottenere una vittoria facile, nel giro di pochi giorni, ma si è scontrato con la resistenza degli ucraini e la guerra va avanti da settimane.Â
Putin e il colpo di stato
Beseda, 68 anni, mandato nel carcere di Lefortovo a Mosca, Durante la Grande Epurazione stalinista, era utilizzato per interrogatori con tortura. In seguito è diventato un noto carcere del KGB dove erano detenuti i prigionieri politici dell’Unione Sovietica. Beseda epurato per “aver segnalato prima dell’invasione in Ucraina, delle false informazioni al Cremlino sulla reale situazione della nazione”. L’analista russo Alexey Muraviev ha avvertito che Putin potrebbe dover affrontare un “potenziale golpe” dall’interno delle forze armate e di intelligence.
A Sky News Australia, l’analista ha spiegato che il golpe potrebbe arrivare perché vogliono provare a vincere la guerra, non per fermare l’aggressione in Ucraina. “Penso che ci siano state tensioni tra la Russia e l’intelligence con il presidente russo Vladimir Putin. Sulla situazione in Ucraina hanno commesso un evidente errore di giudizio probabilmente spinto dallo stesso Putin. Riguarda la pianificazione e la fase iniziale dell’invasione in cui i militari russi dovevano essere dei liberatori anziché degli invasori. Penso che quel tipo di falsa storia sia stata presentata loro dal comandante in capo supremo, e quando i russi hanno iniziato a subire pesanti perdite, Putin ha iniziato a incolpare silenziosamente i servizi di sicurezza. E non credo sia andata proprio bene anche perché arriva dall’interno dell’apparato di sicurezza”.
L’epurazione degli agenti
L’epurazione operata da Putin segnalata per la prima volta da Christo Grozev, direttore esecutivo di Bellingcat, l’organizzazione che ha rivelato le identità degli avvelenatori di Salisbury nel 2018. A  Popular Politics ha detto: “Posso dire che, sebbene un numero significativo di loro non sia in arresto, non lavoreranno più per l’FSB”. Il mese scorso gli agenti dell’FSB hanno effettuato raid in più di 20 indirizzi nei dintorni di Mosca. Putin, commenta il Sun, teme che gli agenti dei servizi segreti stiano probabilmente divulgando delle informazioni alla stampa e all’Occidente sull’invasione.
Andrei Soldatov, esperto dei servizi di sicurezza russi, ha detto al Times che l’arresto di Beseda da parte di Putin invia un “messaggio forte” alle altre élite che potrebbero sfidarlo. “Putin avrebbe potuto licenziarlo o mandarlo ai lavori forzati in Siberia. Lefortovo non è un posto piacevole e trasferendo lì Beseda è un segnale di quanto seriamente Putin prenda questa situazione”. Il Moscow Times ha riferito che Beseda avrebbe fatto trapelare alla CIA delle informazioni sull’invasione. Putin continua a difendere l’invasione nonostante la perdita di 20.000 soldati russi e miliardi di dollari in equipaggiamenti militari distrutti dall’Ucraina.
