Rachel Corrie, un’altra nave di attivisti verso Gaza. Dublino a Israele: “Fatela passare”

La Rachel Corrie, un’altra nave che porta aiuti umanitari a Gaza, insiste nel voler forzare il blocco navale su Gaza. “Siamo una missione pacifica: consiglieremo ai passeggeri e all’equipaggio di rimanere seduti tranquilli con le mani ben in vista”, ha detto uno dei partecipanti.

Partita dall’Irlanda e intenzionata a proseguire verso la Striscia nonostante l’assalto israeliano di ieri alla ‘flottiglia della Pace’, è intitolata ad una giovane pacifista americana schiacciata il 16 marzo 2003 da un bulldozer dell’esercito israeliano a Rafah, nella Striscia di Gaza, mentre tentava con altri militanti di impedire la demolizione di case palestinesi.

Rachel Corrie aveva 23 anni e faceva parte dell’International Solidarity Movement, un gruppo di pacifisti presente stabilmente a Gaza e impegnato anche nella lotta contro la demolizione di case palestinesi a Rafah, vicino la frontiera con il Sinai egiziano. Rachel era originaria di Olimpia, nello Stato di Washington, ed era arrivata a Rafah un mese prima della sua morte.

La nave si sta dirigendo verso un porto nel Mediterraneo (non precisato per motivi di sicurezza) dove imbarcherà giornalisti e personalità di spicco, per proseguire poi alla volta di Gaza. Lo rende noto Alessandra Coppola, portavoce di Freedom Flotiglia Italia. Non saranno più di 15 gli attivisti che verranno imbarcati e non si esclude che tra di essi vi possano essere alcuni italiani.

Si sa inoltre che sarà a bordo anche il premio Nobel per la pace Maired Corrigan-Maguire (vinto per il suo impegno per la pace in Ulster). “Sono determinati ad andare avanti – ha riferito ancora Alessandra Coppola – coscienti dei rischi che corrono, ma anche delle responsabilità verso Gaza” alla luce di quanto accaduto il 31 maggio. A questo proposito Coppola ha affermato che, “in caso di abbordaggio da parte di navi israeliane” gli attivisti a bordo della Rachel Corrie “non opporranno resistenza e si sdraieranno a terra con le mani alzate”.

L’APPELLO DI DUBLINO Il governo irlandese ha nuovamente chiesto alle autorità israeliane di lasciar arrivare a Gaza la nave. “Ripeto il mio appello urgente al governo irlandese affinché lasci passare in sicurezza la Rachel Corrie. E’ imperativo che non ci siano altri scontri o spargimenti di sangue legati a quella che è sempre stata una missione puramente umanitaria”, ha detto il ministro degli Esteri Michael Martin.

“Il nostro governo resterà a stretto contatto con il governo israeliano nei prossimi giorni”, ha aggiunto. La Corrie doveva originalmente arrivare oggi a Gaza, ma al momento il suo arrivo è previsto per lunedì prossimo, secondo Niamh Moloughney, dell’organizzazione Free Gaza Ireland. La nave, secondo quanto si apprende da questa fonte, si trova “tra Creta e il Nordafrica” e potrebbe prendere a bordo nuovi passeggeri nel corso dei prossimi scali. Ci sono a bordo cinque cittadini iralndesi, tra cui il premio Nobel per la Pace Mairead Maguire, 66 anni. Ieri, il premier irlandese Brian Cowen aveva ammonito Israele: “Se succederà qualcosa ai nostri cittadini, ci saranno gravi conseguenze”, chiedendo che la Corrie “sia autorizzata a completare il suo viaggio senza problemi e scaricare i suoi aiuti umanitari a Gaza”.

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