Ai musulmani cinesi è vietato rispettare il digiuno del Ramadan: è quanto denunciano alcune organizzazioni non governative per i diritti civili a Radio free Asia. Sul sito web del governo cittadino di Atushenshi, città della prefettura autonoma kirgiza di Xin Jiang, nella provincia nord occidentale cinese dello Xinjiang, è apparso un documento che, oltre a vietare il digiuno rituale, proibisce ai fedeli di riunirsi nelle moschee e partecipare alle funzioni religiose, di spiegare il Corano non ”armonizzato” ed altro.
E per controllare il rispetto del nuovo regolamento sono state organizzate ispezioni porta a porta soprattutto per gli studenti delle minoranze etniche. Un funzionario governativo ha detto alla radio che il divieto del digiuno nasce dall’esigenza di preservare la salute degli studenti. In alcuni casi, denunciano le Ong, gli studenti sono stati espulsi se trovati a digiunare. Il controllo è semplice: alcuni funzionari si presentano a casa dei musulmani e chiedono loro di mangiare. Se questi si rifiutano, scatta la punizione. Nella loro denuncia le Ong sottolineano che divieti di questo tipo si ripetono ogni anno in concomitanza con l’inizio del Ramadan.