KATHMANDU – Sono morti mentre stavano andando a portare delle medicine ad un’anziana nepalese conosciuta durante delle spedizioni precedenti Renzo Benedetti e Marco Pojer, i due alpinisti tridentini sepolti da una valanga di neve, ghiaccio, pietre e detriti nel Parco di Langtang, a 130 chilometri dalla capitale nepalese Kathmandu, verso il confine con il Tibet.
Erano entrambi esperti, appassionati di trekking e di “ottomila”. Sono stati uccisi dalle slavine provocate dal terremoto che ha scosso il Nepal sabato 25 aprile, uccidendo migliaia di persone, ancora non si sa quante. Marco Pojer, 53 anni, faceva il cuoco nell’asilo di Grumes. Renzo Benedetti, 60 anni, faceva l’arredatore. Ma il loro amore era la montagna. Entrambi erano membri della Società degli alpinisti tridentini, Renzo da 32 anni, Marco faceva parte del consiglio direttivo.
Amavano le vette più del loro lavoro. Pojer per partire per il Nepal aveva chiesto un’aspettativa dal lavoro, tanta era la voglia di andare. Benedetti aveva scalato otto vette al di sopra degli 8mila metri. In Nepal questa volta era andato per un trekking apparentemente facile, a “soli” 3.500 metri di altitudine. Ma lì, in quella valle di 1.700 chilometri quadrati rimasta sconosciuta fino al 1949, Marco e Renzo hanno trovato la morte.