ROMA – “Se vince Obama l’industria del carbone andrà a rotoli”, pronosticava mesi fa Robert Murray, padrone della compagnia energetica Murray energetics. E, chiosava, “dovrò licenziare dipendenti”. E ora che Obama ha vinto ecco che Murray ha confermato la sua profezia: secondo il Washington Post ha appena licenziato 163 dipendenti.
Quest’estate si era distinto per una campagna forsennata pro Romney. Un suo dirigente aveva sostenuto che non solo obbligasse i suoi lavoratori a presenziare ai comizi ma pretendeva che finanziassero di tasca propria la campagna elettorale.
“Se non vinciamo, l’industria del carbone verrà eliminata e la stessa fine farà il vostro lavoro”, scriveva nel 2010 ai suoi dirigenti chiedendo un loro contributo economico. E ora, la lettera a 163 dipendenti in cui con toni apocalittici annuncia il licenziamento:
“Dobbiamo essere appassionati e austeri in tutto ciò che facciamo. Dobbiamo operare in modalità ‘sopravvivenza’ e risparmiare quanto più possibile. Dovremo ristrutturare completamente la Murray Energy – conclude Murray – e ricostruirla daccapo”.
Morale:
“Signore, ti prego perdona me e chiunque con me alla Murray Energy Corp. per le decisioni che ora siamo costretti a prendere per garantire l’esistenza stessa dell’impresa. Chiediamo la tua guida in questo momento difficile per le decisioni drastiche che verranno prese”.