Russia: aerei, carri armati e missili gonfiabili per l’armata rossa

Un T-80 gonfiabile

La corsa agli armamenti è finita? Se non lo è, ha quantomeno perso buona parte del suo fascino. Le grandi potenze militari avevano abituato il mondo a serratissime sfide tecnologiche, combattute a colpi di ordigni nucleari sempre più devastanti, armi di precisione e mezzi da assalto veloci e capaci di nascondersi ai radar nemici. Ora si dedicano alla ricerca di alternative, a volte bizzarre.

In Russia la stravaganza è di casa alla Rusbal, una compagnia moscovita che si è presa la briga di disegnare e realizzare un arsenale gonfiabile. Missili S-300, carri armati T-80 e T-72 e caccia modello Su-27 e i MiG-31 hanno preso il posto di castelli per bambini e materassini da mare sui nastri della catena di montaggio dell’azienda russa. I rivoluzionari armamenti sono tutti a grandezza naturale e rilevabili tramite scansione termica per un maggiore realismo. “Capaci di confondere il nemico – come spiega Viktor Talanov, figlio del fondatore dell’azienda russa e direttore del marketing – che si renderà conto di aver sparato ad un maxi-palloncino solo dopo alcuni minuti”.

E il tempo è denaro. Denaro che, secondo i vertici della Rusbal, il governo potrebbe risparmiare in quantità, investendo nell’esercito di gomma. Un carro armato gonfiabile costa 187.000 rubli, quasi 6.000 euro, contro il milione di euro di un vero T-80. Economia anche sul peso: si tratta di chili contro tonnellate.

La società dei Talanov sarebbe in trattative con il Ministero della difesa russo dal 1995 e, secondo la stampa russa, il primo attacco targato Rusbal sarebbe andato in scena in Ossezia del Sud, nel conflitto del 2008 contro la Georgia. “Stiamo cercando di capire tramite le nostre fonti se quanto scritta dalla Rossiiskaya Gazeta sia la verità o meno. Ma sembra proprio che i nostri prodotti abbiano preso parte alle operazioni”. Dall’esercito nessuna conferma o smentita.

Ad oggi, l’unica occasione in cui i mezzi Rusbal sono stati visti in azione è stato durante il concerto del duo pop t.A.T.u. Un jet blu e un carro armato rosa sono apparsi sul palcoscenico dello stadio olimpico di Mosca durante l’hit “Not gonna get us”. Uno spettacolo che avrebbe stimolato gli appetiti di possibili acquirenti esteri. Ai Talanov non mancherebbero le offerte: Iran e altri stati del Medio Oriente sarebbero già in fila per avere il proprio esercito gonfiabile. In fila seguendo l’esempio della Jugoslavia, che nel 1999 schierò mezzi di legno contro i bombardamenti della Nato in Kosovo.

Scuola di Giornalismo Luiss

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Sandro