Il caldo record che ha colpito la Russia negli scorsi mesi di luglio e agosto ha provocato circa 56.000 morti in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: è quanto ha affermato l’istituto statistico nazionale russo, Rosstat.
I morti totali in agosto, dicono le stime di Rosstat, sono state 191.951, cioè 41.262 in più rispetto all’agosto 2009, mentre in luglio – dicono le statistiche pubblicate a fine agosto – i morti in più sono stati 14.474.
In tutto, quindi, a confronto con la cifra dell’anno precedente, i morti nei due mesi estivi nella Federazione russa sono stati 55.736: un surplus attribuito alla canicola senza precedenti che ha colpito il Paese e che ha favorito anche i colossali incendi a foreste e torbiere che hanno diffuso una cappa di fumo su Mosca.
In particolare la capitale ha pagato un tributo particolarmente alto di vittime, con un aumento in agosto del 68,6%, pari a 6.111 morti supplementari, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, e del 50,7% in luglio, pari a 4.824 decessi in più. Ma la percentuale più elevata di morti, secondo i dati di Rosstat, è stata registrata nella regione sud-orientale di Volgograd (l’ex Stalingrado), con un incremento nei decessi del 75,2%, seguita dalle regioni di Lipetsk (+68,7%) e di Mosca (68,6%).
Si tratta del primo bilancio sulle vittime della canicola. Durante l’emergenza, infatti, le autorità riufiutavano di diffondere dati sulle vittime.
