Russia, morto l'interprete personale di Stalin

MOSCA, 20 LUG – E' morto a Mosca all'eta' di 90 anni Vladimir Ierofeiev, interprete personale del leader sovietico Josip Stalin. Lo ha reso noto il figlio Viktor, uno dei piu' noti scrittori russi, famoso anche in Italia. Suo padre lavoro' a meta' degli anni Quaranta nell'ufficio centrale del ministero degli esteri sovietico e fu un assistente di Viaceslav Molotov dal 1949 al 1955. Nella sua carriera, Vladimir Ierofeiev lavoro' come traduttore dal francese per Stalin, anche nei suoi colloqui con Charles De Gaulle. Tradusse pure le lettere di Stalin al presidente Usa Franklin D. Roosvelt e al primo ministro britannico Winston Churchill.

La morte del leader sovietico nel 1953 non ostacolo' la sua carriera, che lo porto' a ricoprire incarichi da ambasciatore in Senegal e Gabon negli anni Sessanta e il ruolo di vice segretario generale dell'Onu dal 1970 al 1975. A bruciarne l'ulteriore carriera fu proprio il figlio Viktor, che aderì ad un gruppo di intellettuali sovversivi, autori dell'antologia underground ''Metropol'', considerata dal regime alla fine degli anni Settanta una provocazione intollerabile. Una storia che il figlio racconta nel libro ''Il buon Stalin'' (Einaudi). Vladimir Ierofeiev e' sempre stato riluttante a parlare in pubblico della sua esperienza con Stalin, ma nel 2009 disse ad una tv che ''quando Stalin credeva che qualcosa fosse nei suoi interessi, poteva essere crudele e spietato, anche nei confronti delle persone a lui piu' vicine''. In un'altra occasione confesso' di aver provato su se stesso ''la sua forza magnetica: quando rimanevo nel suo studio vuoto, sentivo subito a pelle quando lui si avvicina senza far rumore, con i suoi stivali morbidi''.

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Elisa D'Alto