Almeno 15 morti e 85 feriti: è questo il bilancio provvisorio di un attentato, probabilmente fatto da kamikaze, nel mercato centrale di Vladikavkaz, la capitale dell’Ossezia del Nord, una delle travagliate repubbliche russe del Caucaso.
Il presidente russo, Dmitri Medvedev, ha ordinato al suo rappresentane nel Caucaso del nord, Aleksandr Kloponin, di seguire personalmente le indagini, mentre gli inquirenti hanno già scoperto e disattivato un secondo ordigno collocato vicino all’ingresso del mercato.
Erano le 11:20 ora di Mosca (le 09:20 italiane) quando un’ autobomba con a bordo due persone e una carica equivalente a 25-30 chili di tritolo è esplosa, spargendo chiodi e pezzi di metallo. Il mercato era come al solito pieno di gente, abitanti che facevano la spesa, ma anche persone che cercavano lavori provvisori in una sorta di borsa di collocamento.
La devastazione è stata fortissima e solo per puro caso la polizia è riuscita a scovare poi e a disattivare un altro ordigno carico di tritolo. Un aereo per le situazioni di emergenza ha subito lasciato Mosca per soccorrere le decine di feriti, alcuni dei quali in gravissime condizioni. Anche cinque bambini sono rimasti colpiti dalle schegge, e un di essi è in coma: i medici stanno facendo di tutto per salvarlo, ma la situazione è critica. A Vladikavkaz sono state chiuse le scuole per evitare possibili altro attentati.
Quello di oggi è l’attacco terroristico più devastante dallo scorso marzo, quando due donne kamikaze si fecero esplodere in altrettante stazioni della metropolitana di Mosca, facendo 40 morti e 130 feriti. Medvedev ha ordinato all’Fsb, i Servizi segreti, di prendere misure per la salvaguardia dei cittadini del Caucaso.
Negli ultimi mesi, le violenze per mano dei guerriglieri islamici e le dure repressioni attuate dagli agenti hanno aumentato fortemente la violenza. Il mercato di Vladikavkaz ha gia’ subito attentati: il piu; devastante è avvenuto i 19 marzo del 1999, provocando la morte di 52 persone e il ferimento di 200.