Russia, poliziotto spara a sospetto durante interrogatorio

Polizia russa ancora nell’occhio del ciclone. Un investigatore della polizia criminale di Surgut, in Siberia occidentale, ha ucciso con un colpo d’arma da fuoco alla testa una persona che stava interrogando nel suo ufficio nell’ambito di alcune indagini sul suo presunto coinvolgimento in un omicidio. Lo riferisce l’agenzia Interfax citando un comunicato del comitato di investigazione regionale.

L’investigatore ha puntato la sua pistola d’ordinanza contro il sospetto e ha premuto il grilletto. Subito dopo è stato arrestato dai suoi colleghi con l’accusa di abuso d’ufficio con l’uso dell’arma e conseguenze gravi.

Poche ore dopo, a Novosibirsk, nella Siberia centrale, due ex agenti delle forze speciali (omon), Aleksandr Stepanov e Ivan Subbotin, sono stati condannati rispettivamente a 14 e 15 anni per un omicidio su commissione: nel novembre del 2007 Subbotin si era appropriato di 10 milioni di rubli (230 mila euro) di una imprenditrice locale e aveva chiesto al suo ex collega Stepanov di eliminarla. La donna era stata accoltellata sul portone di casa.

Intanto, è cominciato a Mosca il processo all’ex capo della polizia di Tsaritsino Denis Ievsiukov, che lo scorso aprile, dopo aver festeggiato il suo compleanno, aveva ucciso l’autista dell’auto in cui si trovava ed era entrato in un supermercato ammazzando con la sua pistola d’ordinanza altre due persone e ferendone sei.

Negli ultimi tempi sono stati numerosi i casi di poliziotti saliti all’onore della cronaca per omicidi, abusi, violenze ed episodi di corruzione.

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Lorenzo Briotti