In Russia i poliziotti hanno stipendi da fame. Gli ufficiali in grado più alto arrivano in media a racimolare sui quatto cento dollari al mese, pochi per un paese dove lāinflazione negli ultimi anni ĆØ corsa su medie intorno al 10 per cento.
Come fa allora il capo della polizia locale di Novorossijsk, 225 mila abitanti, a permettersi una superba dimora con vista sul Mar Nero? La risposta a questa domanda si trova tutta in un video di Aleksei Aleksandrovich Dymovsky, ex poliziotto. Si tratta di qualche minuto postato su Internet che racconta meglio di qualsiasi altra cosa il degrado di corruzione in cui la Russia ĆØ precipitata negli ultimi venti anni.
Lāautunno scorso, Aleksei, solo davanti alla telecamera, esasperato da anni di silenzio, ha improvvisato un lungo monologo. Ne ĆØ nato un appello rivolto al primo ministro russo, Vladimir Putin, un video visto fino ad oggi da più di due milioni di persone. Ā« Come può un poliziotto accettare tangenti? Ā» chiede Aleksei al capo di una nazione, di un popolo che sa benissimo che in Russia non esistono poliziotti onesti, ma solo poliziotti più o meno corrotti.
Per la prima volta, grazie a Dymovsky, il sistema delle mazzette su cui vivono le forze dellāordine ĆØ venuto alla luce con chiarezza. Come Serpico, il poliziotto italoamericano che per primo si ribellò alla dilagante corruzione della polizia newyorchese, fece negli anni 70, cosƬ Aleksei ha raccontato la malavita degli agente russi in questi anni zero. In questo mondo non cāĆØ tempo per lāinnocenza. Fin dal primo giorno di lavoro, al singolo sbirro viene richiesta la partecipazione ad una ca
ssa comune. Sono i proventi delle mazzette, piccole e meno piccole, che vengono raccolte in questo fondo per essere in seguito smistate. Chi non ubbidisce alla regole, ĆØ fuori dal gioco, definitivamente escluso. Come ĆØ successo ad Aleksei.
Immediatamente dopo la pubblicazione del video, Dymovsky ĆØ stato licenziato. La polizia ha interrogato lui, la sua famiglia, gli amici più stretti, ha perquisito le loro case. Durante una visita allāappartamento di Aleksei, gli investigatori hanno tentato di nascondervi della droga, secondo la testimonianza della moglie, allāepoca dei fatti incinta di nove mesi. In gennaio ĆØ stato arrestato con lāaccusa di abuso di ufficio, frode e di appropriazione indebita: avrebbe sottratto 800 dollari dal dipartimento duranti diversi anni. Durante la sua detenzione, Dymovsky ĆØ stato messo in isolamento e i Pubblici Ministeri hanno voluto sottoporlo ad un lungo esame psichiatrico. Poi, improvvisamente lāaffare ha cominciato a creare qualche imbarazzo nei piani alti del Cremlino. Altri ufficiali di polizia, ugualmente esasperati e avviliti dalla corruzione endemica delle forze dellāordine, hanno caricato nuovi video-appelli su Internet. Le accuse sono cadute, e Dymovsky ĆØ tornato libero.
Nel frattempo, la situazione a Novorossijsk sul Mar Nero, non è cambiata. Il grido Dymovsky ha scosso qualche coscienza, ma si è scontrato col muro di gomma di un establishment corrotto e con una classe di politici compiacenti. Nulla cambierà , dicono a Mosca, finché i governanti preferiranno esigere dalla polizia cieca fedeltà piuttosto che una missione al servizio dei cittadini.
