Sakineh Mohammadi-Ashtiani ”è in perfetta salute” e il procedimento giudiziario contro di lei continua il suo corso, almeno secondo un magistrato iraniano. All’agenzia Irna il capo dell’apparato giudiziario della provincia dell’Azerbaigian dell’est, dove la donna è imprigionata, ha sfidato le preoccupazioni del mondo nei confronti della donna accusata di avere fatto uccidere il marito.
Negli ultimi giorni da internet a una Ong è ripartito il tam tam d’allarme per un’esecuzione imminente di Sakineh. La Francia è in prima linea nella difesa della donna: ”Il presidente Nicolas Sarkozy ha dichiarato alle autorità iraniane che se sfiorano anche un capello di Sakineh, ogni dialogo esistente cesserebbe immediatamente”, ha riferito il filosofo Bernard-Henri Levy, riferendo i contenuti di un colloquio telefonico avuto proprio con il presidente.
”Per Sarkozy – ha aggiunto Bernard-Henri Levy – il caso Sakineh è un test di affidabilità degli iraniani nel dialogo, mentre lasciando filtrare l’annuncio dell’esecuzione gli iraniani testano l’Occidente e la sua capacità di resistenza”. Il filosofo francese è molto impegnato, tramite la sua rivista on line ‘La regle du jeu’, nella difesa della donna iraniana condannata a morte e sulla quale pesa la minaccia di un’esecuzione imminente. Bernard-Henri Levy riferisce infine che Sarkozy gli ha detto di aver fatto del caso Sakineh ”come non mai un affare personale”. Il capo dell’Eliseo si è anche detto ”soddisfatto” che la mobilitazione internazionale abbia permesso un ”rinvio” dell’esecuzione della condanna.