Per il New York Times, è l’uomo che un tempo “uccise per la mafia e ora la sta decimando in tribunale”. “Sal il bello”, al secolo Salvatore Vitale, 62 anni, è uno degli ultimi “padrini”.
Sottocapo della “famiglia” mafiosa Bonanno, una delle cinque di New York, tra il 1976 e il 1999 ha partecipato a undici assassini in nome del suo capo, Jospeh Massimo, detto “l’ultimo Don”.
Dopo l’arresto e la confessione, nel 2003 è diventato un informatore dell’Fbi. Per il clan Bonanno era la prima volta: mai, infatti, uno dei membri aveva tradito. Un caso unico tra i clan della Grande Mela.
Ma Vitale spezzò l’omertà, arrivando a fornire i nomi di oltre 500 mafiosi, non solo della propria famiglia, ma anche dei clan Colombo e Genovese. Oltre che di famiglie in Italia.
L’esempio di Sal il bello è stato poi seguito dal capo: nel 2005 lo stesso Massino, arrestato, passò al soldo dell’Fbi.
Da amici e parenti, Sal e Massino sono ora acerrimi nemici. Ma con la loro comune collaborazione con i servizi americani stanno lavorando insieme più che mai.
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