MOSCA – Voleva una confessione rapida e per ottenerla ha picchiato a morte con una scopa e a pugni un alunno di 15 anni sospettato di rapina. L'episodio, accaduto a San Pietroburgo, risale a ieri, come riferisce il sito Gazeta.ru.
Il ragazzo, Nikita L., che frequentava l'ottava classe, e' morto durante il trasporto in ospedale, mentre il poliziotto, reo confesso, e' in stato di arresto e i suoi due superiori sono stati sospesi. Tutto e' successo ieri sera, quando una donna di 45 anni e' stata aggredita nel cortile di una casa e scippata della borsetta.
Una pattuglia uscita da un commissariato vicino ha sentito le urla della donna e ha rincorso il rapinatore, catturandolo. Inizialmente la versione della polizia e' che il ragazzo, poco dopo il suo arrivo al commissariato, si era sentito improvvisamente male ed e' morto durante il trasporto all'ospedale. Una malattia sconosciuta, aveva ipotizzato la polizia, negando segni di violenza sul corpo del ragazzo.
Messo alle strette dalle prove raccolte, tuttavia, un agente, Denis Ivanov, e' stato arrestato e ha ammesso di aver percosso crudelmente il minorenne con una scopa e con i pugni, chiamando poi un'ambulanza. Il poliziotto non ha saputo spiegare i motivi del suo gesto, hanno riferito gli investigatori, che tuttavia ipotizzano sia stata usata violenza per far ammettere al ragazzo la sua colpa. Il responsabile del distretto di polizia Nevski e il suo vice sono stati temporaneamente sospesi dal capo della polizia di San Pietroburgo.
Non e' la prima volta che un detenuto muore in un commissariato di polizia dell'antica capitale degli zar: una decina di giorni fa, un giovane di 26 anni sospettato di teppismo e' deceduto dopo un interrogatorio nel sesto dipartimento del distretto di polizia di Kalinski. L'inchiesta non ha ancora fornito dettagli.