Sarah Palin, ex governatrice dell’Alaska e ex candidata vice-presidente repubblicana, è stata recentemente il bersaglio di un attacco coordinato da parte di pirati informatici che ne hanno colpito il sito sarahpac.com e l’account informatico della sua carta di credito e di quella del marito. Questi atti di pirateria telematica sono forse da mettere in relazione ai suoi commenti su Julien Assange, il fondatore di Wikileaks, anche se il politico repubblicano, personaggio controverso ed incline alla provocazione, riesce ad attirare su di sé la disistima di molteplici gruppi di persone. La Palin è comunque convinta che gli hacker che hanno sferrato l’attacco siano affiliati con la cosiddetta “Operation Payback”, il gruppo di sostenitori di Julien Assange, che, all’indomani della sua cattura, ha colpito i siti di compagnie ritenute colluse con la marginalizzazione e l’incarcerazione del giornalista australiano.
Sollecitata dalla rete televisiva ABC, la Palin ha risposto: «Non c’è da meravigliarsi che molti rimangano silenziosi riguardo alle pagliacciate di Assange. Questo è quello che succede quando applichi il primo emendamento della costituzione [la libertà di parola] e parli contro questi tentativi di spionaggio, malati e anti-americani». La Palin aveva criticato il fondatore di Wikileaks sulla sua pagina Facebook scrivendo «che i post dei documenti segreti hanno rivelato l’identità di più di 100 fonti americani nella guerra ai Talebani. Perché questo Assange non è stato perseguito con la stessa urgenza con cui perseguiamo Al-Qaeda e i capi talebani? Assange non è un giornalista, più di quanto lo sia qualsiasi editore del giornale di ispirazione qaedista “Inspire”. E’ semplicemente un agente anti-americano con le mani sporche di sangue».
Il sito di Sarah Palin, era stato indicato come un target preferenziale per attacchi informatici da una pagina internet di Anonops.net, sito riconducibile agli Anonymous, gruppo di sostenitori di Julien Assange. Un assistente informatico della politica repubblicana ha detto che «un gruppo conosciuto vagamente con il nome di Anon_Ops ha usato uno strumento chiamato LOIC per “travolgere” il sito sarahparc.com. Gli hacker hanno precisato di essere affiliati a wikileaks.org tramite un oscuro messaggio nel nostro server». Anon_Ops si descrive come un «movimento anonimo e decentralizzato che combatte contro la censura e il “copywrong” e che ha arruolato volontari per creare contro-propaganda, organizzando attacchi a vari obbiettivi collegati alla censura». Tra i possibili bersagli il sito di Visa che «permette trasferimenti al Ku Klux Klan ma non a Wikileaks».
L’assistente di Palin, Rebecca Mansour, ha commentato che i sostenitori di Wikileaks «sostengono di essere in favore della libertà di parola, ma attaccano Sarah Palin perché esercita il suo proprio diritto. La Palin stava parlando contro un’organizzazione sospetta che non ha nessuna considerazione per le leggi o la vita umana».
