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Satellite a Bucha, New York Times inchioda Mosca: i cadaveri erano lì quando c’erano i soldati russi

La Russia dice che le immagini terrificanti di Bucha sono state montate ad arte, ma un satellite smentisce questa versione. Le immagini scattate dal satellite Maxar raccontano un’altra storia, e il New York Times (in base a queste immagini) ribalta la versione di Mosca. I soldati russi erano lì quando c’erano i cadaveri, le fosse comuni, le persone trucidate per strada.

D’altronde non è la prima volta che i russi utilizzano l’arma del complotto per difendersi. Vi ricordate l’aereo della Malaysia Airlines abbattuto nel 2014? Il fuoco che lo colpì fu esploso nel Donbass, area dell’Ucraina con forte presenza di filorussi. Non solo civili, ma milizie filorusse. Quando il cerchio cominciò a stringersi, da Mosca cominciò a circolare la versione del complotto occidentale. Addirittura qualcuno arrivò a ipotizzare che l’aereo fosse stato preventivamente riempito di cadaveri…

Satellite Maxar a Bucha con le foto dei cadaveri, New York Times inchioda Russia

Le immagini satellitari smentiscono quanto afferma la Russia su Bucha. E’ quanto emerge da un’analisi del New York Times. Secondo la quale molti civili sono stati uccisi più di tre settimane fa, quando i russi avevano il controllo di Bucha.

Quando alcune delle immagini sono emerse, Mosca ha spiegato che i civili erano stati uccisi dopo che le sue truppe avevano lasciato la città. Un video girato il 2 aprile, mette in evidenza il New York Times, ha mostrato vari corpi in strada e le immagini satellitari fornite da Maxar Technologies hanno mostrato che alcuni di questi erano lì dall’11 marzo.

La Russia dice che i cadaveri di Mosca sono una messinscena

“Le accuse di atrocità contro i civili da parte delle truppe russe sono solo una provocazione, una messa in scena, i nostri militari non hanno fatto nulla di quello di cui sono stati accusati. Non è quello che è successo e abbiamo prove che proporremo domani al Consiglio di Sicurezza”. Lo ha detto l’ambasciatore di Mosca all’Onu, Vassily Nebenzia, parlando con i giornalisti.

Tra le prove c’è un video del sindaco di Bucha dopo il ritiro dei militari russi, che si è detto (secondo la traduzione) felice, parlando di vittoria per l’esercito ucraino, senza menzionare nulla delle atrocità. Nebenzia ha poi sottolineato che “è una guerra, non si può escludere che i civili muoiano, ma con i filmati di Bucha non abbiamo nessun dubbio che sia stata una messa in scena”.

“Oltre alla guerra in Ucraina c’è una guerra dell’informazione che sta infuriando”, ha proseguito l’ambasciatore russo all’Onu. Mentre per quanto riguarda la possibilità di svolgere un’indagine indipendente, ha sottolineato: “la questione è chi la fa, abbiamo visto un sacco di indagini ‘indipendenti’ che non erano indipendenti per niente, anzi erano motivate politicamente”.

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Alberto Francavilla