
ROMA – I turisti che vanno a vedere leoni e elefanti in safari devono stare attenti alle foto: se le postano sui social i bracconieri potrebbero utilizzare le informazioni e andare a caccia (di frodo) proprio dove vedono che la fauna è ricca. Sembra assurdo eppure è un fenomeno diffuso. Scrive Marina Palumbo su La Stampa:
Molti dei moderni strumenti fotografici, soprattutto smartphone e tablet, hanno attiva una funzione di geolocalizzazione che trasmette insieme alle immagini e ai filmati il luogo nel quale in quel momento ci si trova. Per quanto possa sembrarci divertente mostrare agli amici che siamo sperduti in luoghi remoti e stiamo vedendo coi nostri occhi la razza più rara di leone esistente sulla terra, questo per il leone in questione rappresenta probabilmente un serio pericolo.
I bracconieri, infatti, usano queste informazioni per scovare gli animali, particolarmente quelli appartenenti alle specie più a rischio che sul mercato nero hanno più valore. Queste bande, i cui proventi spesso finiscono in armi, sono molto ben attrezzate e dunque, seguendo le tracce scovate su web, raggiungono i posti indicati molto velocemente in elicottero, evitando così i pericoli, ed essendo sicuri di trovare ancora le prede sul posto.
