Simone Camilli, il padre Pier Luigi: “Fiero di lui, vado a riprenderlo”

ROMA – “Con Simone avevo parlato l’altro giorno. Gli avevo detto di stare attento ma mi aveva risposto di non preoccuparmi, che la situazione era tranquilla”. Sono le parole di Pier Luigi Camilli, il padre del fotoreporter ucciso a Gaza questa mattina, che ha incontrato i giornalisti fuori dalla propria casa a Roma, nella zona della circonvallazione Gianicolense.

“Partiamo stasera per Gaza e  domani ce lo riportiamo a casa”, ha detto il padre di Simone, aggiungendo di essere “fiero” di suo figlio. “Aveva questo lavoro nel sangue”, ha detto Pier Luigi, giornalista anche lui, ex vicedirettore vicario del Tgr Rai.

“Ha iniziato questa professione con uno stage all’Associated Press, poi è partito e ha coperto zone calde come il Libano, Gerusalemme, Georgia. Tutti punti caldi del pianeta”, ha raccontato Camilli.

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Il padre di Simone ha descritto il figlio come “uno dei tanti giovani italiani andati all’estero per lavorare, ma la sua è stata una scelta, non è stato costretto da nessuno”. A chi gli chiedeva che tipo fosse il figlio, Camilli ha risposto: “Era un ragazzo di poche parole. Si limitava a dirmi: non ti preoccupare, non c’è problema”.

I vicini: Simone era coraggioso e amava il suo lavoro. “Me lo ricordo bene Simone, parlava sempre del suo lavoro: amava quello che faceva, era coraggioso”. E’ il ricordo di uno dei vicini di Simone Camilli. Nell’appartamento nella zona della Circonvallazione Gianicolense, cugini, zii e qualche amico hanno raggiunto in queste ore il padre e la madre di Simone. Nel palazzo pochi i condomini presenti perché partiti per il Ferragosto. “Non si vedeva spesso da queste parti – racconta un altro dei condomini -, Simone era spesso in viaggio ma lo ricordo bene con i suoi capelli ricci e sereno per la scelta di vita che aveva fatto”. In queste strade, in una zona semicentrale della capitale, Simone ha vissuto una parte della sua esistenza frequentando il liceo scientifico Morgagni.

L’Ordine dei giornalisti del Lazio ha espresso “sdegno, dolore e rabbia per la morte assurda di Simone Camilli, 35 anni, reporter romano dell’Associated Press, la cui vita è stata stroncata alla vigilia del ferragosto dall’esplosione di un ordigno a Beit Lahya, nella Striscia di Gaza”. “Simone – sottolinea l’Ordine del Lazio in una nota – ha pagato a caro prezzo il suo compito di informare, la sua presenza nella zona tribolata di un conflitto che si trascina da decenni e che finora ha provocato 1.900 vittime tra i palestinesi e 67 tra gli israeliani”. L’Ordine dei giornalisti del Lazio “è a lutto ed esprime il suo cordoglio ai familiari, agli amici, ai colleghi di Simone. E si domanda: fino a quando i giornalisti dovranno morire per testimoniare quello che accade in quell’angolo martoriato del mondo?”.

La stampa palestinese. “Chiediamo alla Federazione Internazionale dei Giornalisti (IFJ) e alle organizzazioni di diritti umani di investigare i crimini commessi contro i giornalisti a Gaza”: lo richiede il Sindacato dei Giornalisti Palestinesi (PJS) in seguito “all’uccisione del video reporter italiano Simone Camilli e del fotografo dell’AFP Ali Abu Afash”. Altri 15 giornalisti, precisa il Sindacato, hanno perso la vita durante l’operazione israeliana a Gaza.

Il profilo Facebook di Simone Camilli
Un frame di About Gaza, documentario di Simone Camilli e Pietro Bellorini
La zona di Beit Lahiya, nord della striscia di Gaza, in cui è morto Simone Camilli
Ali Shehda Abu Afash, il traduttore di AP morto a Gaza insieme con Camilli (LaPresse)
This July 1, 2014 photo shows Associated Press video journalist Simone Camilli at work filming Kurdish Peshmerga fighters under a bridge near the front line with militants from the Islamic state group, in Mariam Bek village, between the northern cities of Tikrit and Kirkuk, Iraq. Camilli, 35, was killed in an ordnance explosion in the Gaza Strip, on Wednesday, Aug. 13, 2014 together with Palestinian translator Ali Shehda Abu Afash and three members of the Gaza police. Police said four other people were seriously injured, including AP photographer Hatem Moussa.(AP Photo/Hussein Malla)more
This photo taken in August, 2014 shows Associated Press video journalist Simone Camilli on a balcony overlooking smoke from Israeli Strikes in Gaza City. Camilli, 35, was killed in an ordnance explosion in the Gaza Strip, on Wednesday, Aug. 13, 2014 together with Palestinian translator Ali Shehda Abu Afash and three members of the Gaza police. Police said four other people were seriously injured, including AP photographer Hatem Moussa.(AP Photo/Lefteris Pitarakis)more
This photo taken in August, 2014 shows Associated Press video journalist Simone Camilli on a balcony overlooking smoke from Israeli Strikes in Gaza City. Camilli, 35, was killed in an ordnance explosion in the Gaza Strip, on Wednesday, Aug. 13, 2014 together with Palestinian translator Ali Shehda Abu Afash and three members of the Gaza police. Police said four other people were seriously injured, including AP photographer Hatem Moussa.(AP Photo/Lefteris Pitarakis)more
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