Siria, il governo nega i bombardamenti a Hula: “Colpa degli islamici”

DAMASCO, 28 MAG – La Siria nega ogni responsabilità della strage di bimbi a Hula e punta il dito contro militanti islamici.

Il ministro degli Esteri siriano Walid al-Moualem  ha affermato che ”centinaia di uomini armati” sono responsabili del massacro di Hula, negando che i carri armati abbiano bombardato la zona.

La strage di Hula sarebbe dunque colpa di militanti islamici: è questa l’autodifesa del regime di Damasco contenuta in una lettera del ministro degli Esteri del regime Muallem inviata al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che ha condannato il massacro.

Il ministero degli Esteri ha negato che, come sostenuto dall’Onu e da testimoni, ci fossero carri armati nella zona. E nella lettera al Consiglio di Sicurezza, diffusa dai media ufficiali, ha dichiarato che l’esercito siriano si trovava ”in una situazione di autodifesa contro gruppi terroristi armati” composti da centinaia di uomini che, ha sostenuto, hanno commesso il massacro. Secondo il ministero, i killer hanno usato coltelli, che sono una sorta di ‘firma’ degli attacchi dei militanti islamici.

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