BEIRUT – Quindici abitanti di Daraa, nel sud della Siria, sono stati uccisi oggi, 23 marzo, da forze di sicurezza siriane che hanno sparato colpi di arma da fuoco contro un corteo funebre nella città 120 km a sud della capitale. Lo riferiscono attivisti e testimoni oculari sui loro profili Twitter e Facebook.
Secondo la tv panaraba al Arabiya, le autorità militari siriane hanno imposto il coprifuoco in tutta la città di Daraa, vietando ogni altra sepoltura dei sei ”martiri” uccisi nella notte.
Le vittime odierne, tra cui una bambina, sarebbero state uccise oggi pomeriggio, 23 marzo, durante i funerali della bambina Ibtisam Musalima e del medico Ali al Mahamid, morti nella notte durante l’assalto alla centrale moschea al Omari portato dalle forze di sicurezza governative contro il raduno dei manifestanti anti-regime.
Il corrispondente della tv panaraba al Arabiya riferisce del ferimento di ”centinaia di persone” tra stanotte e oggi e afferma che, dopo lo sgombero forzato della moschea al Omari, ”molte case di Daraa sono ora trasformate in piccoli ospedali da campo”.
L’emittente riferisce del dispiegamento di oltre 3.000 tra militari e poliziotti siriani attorno alla città del sud della Siria.
Il presidente siriano Bashar al Assad ha emesso un decreto per le dimissioni di Faysal Kulthum, governatore di Daraa.
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