Siria, in migliaia ai funerali dei manifestanti. Cinque morti a Jabla

AMMAN – Migliaia di persone hanno scandito oggi, 24 aprile, slogan contro il presidente Bashar al Assad durante i funerali dei dimostranti uccisi dalle forze di sicurezza a Nawa, una città vicina a Daraa, nel sud della Siria. Lo ha riferito un testimone.

”Viva la Siria. Abbasso Bashar”, hanno urlato i manifestanti, le cui voci si sentivano in una telefonata da Amman- ”Vattene, Vattene. La gente vuole che il regime sia rovesciato”.

Secondo il testimone ieri quattro persone sono rimaste uccise in cortei funebri a Nawa, circa 25 chilometri a nord di Daraa, la città dove si svolsero le prime manifestazioni anti-regime, il mese scorso. Venerdì più di 100 persone sono morte in Siria, quando cecchini e le forze dell’ordine hanno aperto il fuoco sui dimostranti pro-democrazia.

Un morto a Jabla. Arrestato un dissidente. Sempre oggi, 24 aprile, almeno quattro persone sarebbero state uccise dalle forze siriane nella cittadina costiera di Jabla, vicino a Latakia, dopo una manifestazione pro-democrazia la notte scorsa. Lo ha reso noto un attivista anti-regime, precisando che diverse persone sono rimaste ferite.

Secondo la fonte, il nuovo governatore della regione si è recato a Jabla per incontrare dignitari alla moschea. Dopo la sua partenza, le forze dell’ordine hanno accerchiato la città e hanno aperto il fuoco contro la gente, ha spiegato l’attivista. Poco dopo l’annuncio dei morti a Jabla, circa 3.000 abitanti di Banias, città a una cinquantina di chilometri da Latakia, hanno dato vita a un sit-in di protesta sull’autostrada che collega Latakia a Damasco, secondo l’Osservatorio siriano dei diritti umani, la cui sede è al Londra.

Un altro attivista, di Homs ha detto alla Reuters che le forze di sicurezza hanno arrestato nella città della Siria centrale un esponente di picco della minoranza alawita al potere nel Paese arabo, Mansur al-Ali, che aveva denunciato la dura repressione contro i dimostranti.

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Maria Elena Perrero