Siria: ancora manifestazioni, “dieci i morti”

DAMASCO – Sarebbero dieci i morti durante le manifestazioni anti-regime in diverse città della Siria, oggi: lo riferisce la tv al Arabiya. L’agenzia ufficiale siriana Sana smentisce mentre altre fonti parlano di tre morti. E’ una nuova giornata di agitazione in Siria, partita da una mobilitazione via social network, dove dissidenti e attivisti si sono dati appuntamento “in tutte le moschee del Paese” per dirigersi, dopo la preghiera comunitaria del venerdì, “verso le piazze pubbliche per occuparle in modo pacifico”.

Circa duemila manifestanti contro il regime sono stati rinchiusi all’interno della grande moschea degli Omayyadi, nel cuore della città vecchia di Damasco, da agenti in borghese giunti in forze a presidiare la zona, teatro due settimane fa di analoghe dimostrazioni non autorizzate. Qui una persona sarebbe rimasta uccisa. Gli agenti, hanno raccontato testimoni sul posto, hanno sparato gas lacrimogeni. E spari di arma da fuoco sono stati anche uditi nei pressi della moschea al Rifai in un sobborgo di Damasco, Kfar Suse, dove si erano radunati altri dimostranti. Lo riferiscono testimoni oculari citati dai siti di monitoraggio Rassd e NowSyria, che trasmettono anche su Twitter.

A migliaia oggi sono scesi in piazza oggi a Daraa, nel sud della Siria, epicentro delle rivolte anti-regime in corso da oltre due settimane, scandendo slogan contro il Baath, partito unico di fatto da mezzo secolo. Manifestazioni si sono avute anche a Damasco, Latakia e Banias per chiedere la fine del regime di Bashar Assad.

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