BEIRUT – “Ho visto pozze di sangue e i corpi di tre persone che i loro familiari stavano portando via dalle strade”, ha detto un testimone alla Reuters. Dieci manifestanti sono stati uccisi nelle proteste in Siria a Daraa, il bilancio è stato confermato da fonti mediche.
Deraa è l’epicentro della contestazione contro il regime di Bashar Assad che si discolpa dei morti e l’agenzia ufficiale siriana Sana ha confermato la morte di due persone a Daraa, nel sud del Paese, ma ne ha attribuito la responsabilità a non meglio precisati uomini armati.
In una nota apparsa sul sito della Sana si legge che ”all’uscita dei fedeli dalla preghiera del venerdì uomini armati hanno aperto il fuoco contro gruppi di cittadini e di forze di sicurezza e della polizia a Daraa, uccidendo un agente della sicurezza e ferendo decine tra poliziotti e cittadini”. ”Gli uomini armati – prosegue l’agenzia – hanno sparato anche contro un’ambulanza che trasportava feriti e hanno ucciso l’autista del mezzo di soccorso”.
Le forze di sicurezza siriane hanno caricato e picchiato con i manganelli dei dimostranti sunniti mentre questi uscivano da una moschea a Damasco, secondo quanto rende noto un testimone. ”Era difficile identificare le persone perche’ quelli dell’ Amn (forze di sicurezza, ndr) non portano uniformi”, ha raccontato il testimone, un occidentale che vive nei pressi della moschea Rufai, nel quartiere di Kfar Suseh della capitale.