SIRIA, BAGHDAD-Diecimila ribelli anti-Assad uccisi tra il 2011-2013. Corpi ammassati dentro un deposito annesso all’ospedale 601 – usato dal regime per riparare i veicoli militari perchè il nosocomio era pieno – e poi catalogati con un numero scritto sui corpi o su una targhetta. A rivelarlo, scrive il Wall Street Journal, sono le immagini scattate da un fotografo della Scientifica della polizia militare siriana che ha poi disertato. Il suo compito era quello di fare foto e poi scrivere un numero in modo da permettere al regime di identificarli, di stabilirne il decesso e il ramo della Sicurezza siriana che li teneva prigionieri.
Le foto sono state esaminate dagli investigatori Usa secondo cui le vittime sono morte per torture e non in guerra; i corpi venivano poi trasportati dalle prigioni del regime all’ospedale 601, non lontano dalla residenza di Assad. Il fotografo che le ha scattate ha disertato l’anno scorso rifugiandosi in un Paese dell’Occidente. Gli investigatori gli hanno dato il nome in codice di ‘Cesare’ per nasconderne l’identita’. Solo quest’anno ha consegnato agli agenti americani le foto che lui e altri fotografi del regime, hanno scattato in un periodo di due anni (sono almeno 50 mila), dopo essere riuscito a contrabbandarle dalla Siria nascondendo le chiavette usb dentro le scarpe.
Dopo un attento esame, gli investigatori americani ed europei, che indagano sui crimini di guerra di Assad, hanno stabilito che le foto non solo sono autentiche, ma forniscono la miglior prova di una campagna su larga scala attuata dal governo di Bashar al-Assad contro i suoi oppositori politici e il ruolo centrale dell’ospedale 601 per il governo nel documentare i morti, scrive il Wall Street Journal. Gli investigatori non hanno ancora finito di analizzare le fotografie e stanno cercando di raccogliere prove per comprendere appieno il ruolo del regime siriano nelle morti.
Secondo un alto funzionario Usa, che ha voluto mantenere l’anonimato, i procuratori però devono stare attenti e non andare alle conclusioni prima di avere tutte le prove anche perche’ non hanno ancora finito di interrogare ‘Cesare’. L’unita’ dell’Fbi che indaga su genocidi e crimini di guerra si augura di ottenere presto un resoconto più dettagliato su quanto accaduto presso l’ospedale 601, riferiscono i funzionari. Alcuni di loro vogliono utilizzare le foto, dove le vittime sembra siano state strangolate, picchiate o sfigurate, per costruire un caso di potenziale accusa di crimini di guerra contro il regime di Assad. Non è chiaro, sostiene però il Wsj, se e quando, un caso del genere sarà mai portato a termine.
